Rigoletto a Mantova, opera cinematografica ideata e prodotta da Andrea Andermann, per la regia di Marco Bellocchio e la fotografia di Vittorio Storaro, arriverà al cinema Il Nuovo martedì 12 Maggio ore 17.00.
Il pubblico potrà apprezzare sul grande schermo tutte le emozioni del melodramma di Giuseppe Verdi, interamente ripreso a Mantova, proprio nei luoghi e nelle ore descritti nel libretto dell'opera, con la straordinaria partecipazione di Placido Domingo, per la prima volta nel ruolo di Rigoletto, e la fotografia del premio Oscar Vittorio Storaro, con la partecipazione dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal Maestro Zubin Mehta. Le riprese sono state realizzate, in alta definizione, nello splendore rinascimentale della città di Mantova; grazie a un cast artistico e tecnico d'eccezione, sono tornate ad intrecciarsi le vicende del "Rigoletto", un'opera intramontabile, che racconta la complessità della vita umana attraverso gli elementi da sempre motore dell'arte drammaturgica: l'Amore e l'Odio, il Bene e il Male, la Vita e la Morte. Un intreccio beffardo, a volte crudele e grottesco scandito, nella trama, dall'ombra incombente della "maledizione". Rigoletto a Mantova, vincitore del prestigioso Golden Prague - Czech Crystal Performing Arts, per come è stato concepito e approntato può essere considerato una delle operazioni audiovisive più complesse mai realizzate, lasciando intatto l'articolato linguaggio operistico con le sue atmosfere poetiche e seducenti. Attraverso un avanzato e sofisticatissimo impianto tecnologico, i set sono stati allestiti in vari punti della città di Mantova collegati tra loro, e con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal Maestro Zubin Mehta che ha eseguito le musiche di Verdi, dal Teatro Scientifico Bibiena. La particolarità di Rigoletto a Mantova, consiste nel fatto che le azioni sceniche, quindi gli interventi di cantanti-attori primari, comprimari e coro, si sono svolte in "ambienti reali" distanti tra loro e trattati scenograficamente, dove necessario, così da rappresentare al meglio i luoghi dove l'autore immaginò lo svolgersi dell'opera. L'Orchestra era posizionata in un set a lei dedicato, il teatro Bibiena, distante fisicamente dalle altre location, ma ad esse direttamente collegato "bidirezionalmente" mediante fibre ottiche.