Ieri, venerdì 21 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Poesia, presso il Museo Etnografico "G. Podenzana", si è svolta la premiazione degli elaborati che hanno partecipato al Premio Gamin. In concorso sia racconti che poesie, non necessariamente inediti, scritti rigorosamente in dialetto spezzino.
Il Premio Gamin, nato nel 2018 a coronamento degli eventi organizzati per il 150° della nascita di Ubaldo Mazzini e patrocinato dal Comune della Spezia, è promosso dal Circolo La Sprugola e pensato per la salvaguardia e la tradizione del nostro dialetto spezzino, sotto l’attenta guida e supervisione del Professor Pier Giorgio Cavallini.
Numerosi gli elaborati pervenuti che sono stati sottoposti alla giuria composta dal Presidente della Pro Loco del Golfo Silvano Benedetti, dal Presidente del Lions club Vara Sud Maurizio Cozzani, dal Presidente del Kiwanis Club La Spezia - Lunigiana Storica Federico Maffei, da Marco Tarabugi, in rappresentanza dei Fanti dea Ciapa, da Paola Ceccotti, in rappresentanza del Circolo La Sprugola.
Il dialetto, con le sue sfumature lessicali e linguistiche, le sonorità antiche e le espressioni gergali ci tramanda le radici, il modo di pensare e di vivere, l’antica saggezza e l’identità di chi ci ha preceduto: un tesoro, quindi, da conservare e tramandare il più a lungo possibile.
Il presidente del Circolo La Sprigola Gianfranco Pietrobono, spiega che "il Premio Gamin è nato da un'idea del Circolo La Sprugola insieme ad altre associazioni. Abbiamo voluto fare un omaggio particolare ad un cittadino importante, perché se La Spezia ha la possibilità di avere una memoria storica, ed è ancora possibile condurre studi su articoli d'epoca, è grazie ad Ubaldo Mazzini che aveva invitato le testate giornalistiche a donare alla Biblioteca Civica le copie dei loro giornali".
"Gamin - prosegue Pietrobono - era lo pseudonimo che Ubaldo Mazzini utilizzava quando doveva scrivere degli articoli più arguti e sui quali voleva mantenere l'anonimato. Gamin é la parola francese che significa 'monello', 'birbante', e Ubaldo Mazzini a volte era proprio 'birbante'".
"Il Premio Gamin si inserisce in una tradizione radicata dei concorsi di poesia dialettale spezzina. - evidenzia il Prof. Pier Giorgio Cavallini - La prima attestazione che abbiamo è un concorso che era stato organizzato dall'Associazione Pro Spezia tra il 1950 e il 1956. In questo primo concorso abbiamo avuto presenze importanti di poeti del periodo e anche nuovi autori che iniziavano a comporre in quel momento, tra i quali il nostro carissimo Renzo Fregoso, il quale però non era molto soddisfatto di aver partecipato perché diceva che venivano fatte correzioni sulle quali non era d'accordo".
"Nel 1975 è stato indetto il concorso 'Vècia Spèza', - prosegue Cavallini - dal 1978 al 1982 il premio Carlo Alberto Federici, poesie dialettali spezzine. Dal 1977 al 2011 per ben 34 edizioni, il premio dialettale di poesia "O bèla Spèza" indetto da Eugenio Giovando, inizialmente sul dialetto spezzino, esteso poi alla provincia e quindi a tutta la Liguria. Una fucina di poeti e scrittori, dove si sono alternati più di 200 autori" conclude.
Nel corso dell'evento, oltre ai premi del concorso, è stato consegnato a Giancarlo Guani il "Premio alla Carriera" per l'instancabile attività da lui svolta per portare avanti e trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, le nostre tradizioni spezzine. Per l'occasione Giancarlo ha letto ai presenti una sua bellissima poesia in spezzino dal titolo "Il Poggio".
I PREMIATI
Primi classificati ex-aequo
Fabio Chiesa con la poesia "Gigion Abòssa"
Gino Cabano con la poesia "A me figia"
Secondi classificati ex-aequo
Graziano Poggi con la poesia "Ciao Giò"
Alberto Scaramuccia con la poesia "L'amoe da fanti"
Terzi classificati ex-aequo
Enrico Toncelli con il racconto "Er caretin d'Arbè"
Svezio Magrini con la poesia "'N amigo de famigia i s'en è andà"
Quarti classificati ex-aequo
Roberto Battolini con il racconto "Er Gorfo dea Spèza"
Mirco Maccione con la poesia "E i l'han ciamà Gesù"
Quinto classificato
Grazia Viola con il racconto "A stòia de Cesare Sarviati"