Le due opere, circa 200 metri quadrati contornati da mattoncini rossi anch'essi ripuliti e rimessi a nuovo nei mesi scorsi, sono una fondamentale testimonianza culturale e artistica della storia della nostra città, nominata "capitale del Futurismo" da uno dei fondatori del movimento ovvero Filippo Tommaso Marinetti.
Il capolavoro, sconosciuto ai più, ma distante poche decine di metri dagli archi di Buren, sarebbe una delle tappe più significative nell'ambito degli eventi culturali cittadini, al netto della difficile candidatura a capitale culturale tra due anni.
Nel tempo si sono occupati della questione politici di ogni colore, negli ultimi anni l'allora consigliera di minoranza Maria Grazia Frija, poi diventata parlamentare, e tuttora assessore comunale, con una petizione sui social; nei giorni scorsi la senatrice spezzina di IV, Raffaella Paita, dopo aver letto l'articolo pubblicato sul Secolo XIX e l'intervista all'esperto di arte Paolo Cozzani, ha presentato un'interrogazione con risposta scritta al ministro della cultura Giuli: "Premesso che:
alla Spezia, all'interno delle Poste Italiane site in piazza Verdi, nella parte interna della torretta del Palazzo si trovano i celebri mosaici futuristi di Prampolini e Fillia, resi inspiegabilmente inaccessibili al pubblico, sebbene siano stati restaurati di recente: non di rado, si possono osservare turisti che si affacciano agli sportelli delle poste per chiedere informazioni su come accedere ai mosaici, ricevendo, da parte degli addetti, secchi dinieghi, negando così a loro la possibilità di visitare uno dei patrimoni artistici della città della Spezia e del nostro Paese;
da quello che si apprende da organi di stampa, il nodo cruciale è rappresentato dal parapetto della scala a chiocciola che conduce dal piano terra alla sommità della torre, il quale risulta essere alto meno di un metro, e quindi al di sotto della misura minima consentita di un metro: tuttavia, poiché per la Soprintendenza lo stesso parapetto è considerato un monumento tutelato, non si riesce a trovare una soluzione che possa sia tutelare l'integrità di quest'ultimo che permettere di salire e scendere la tromba di scale in sicurezza, negando così l'accesso quotidiano ai cittadini e turisti che desiderano visitare i celebri mosaici".
Più avanti nella nota leggiamo:
"Appare di assoluta importanza che Poste Italiane e la Soprintendenza trovino in modo celere una soluzione per consentire ai cittadini spezzini e ai turisti di visitare in sicurezza mosaici futuristi di Prampolini e Fillia, valorizzando così un'incredibile opera del nostro patrimonio artistico e culturale; la Spezia, infatti, a inizio secolo è stata emblema di modernità e innovazione, rivestendo un ruolo fondamentale e di propulsione per la nascita del movimento futurista italiano, testimoniato in modo conclamato dalla celebre opera "L'aeropoema del golfo della Spezia", di Filippo Tommasi Marinetti;
La Spezia, inoltre, è una delle città candidate come capitale della cultura per il 2027, mentre di recente è stato riaperto il Centro d'Arte moderna e contemporanea (CAMeC): è inaccettabile che un patrimonio artistico come i mosaici futuristi presenti nel Palazzo delle poste non siano accessibili, negando così alla città di fruire in modo completo del proprio patrimonio artistico come invece meriterebbe;
si chiede di sapere:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dell'impossibilità, per gli spezzini e i turisti, di poter accedere e visitare quotidianamente i mosaici futuristi presenti all'interno del Palazzo delle Poste della città della Spezia, e quali misure urgenti e celeri intenda adottare al fine di eliminare tale diniego e consentire ogni giorno l'accesso al pubblico ai suddetti mosaici, valorizzando così il patrimonio artistico e culturale della città".