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Gli Astrofili Spezzini ospiti dell'Istituto di Radioastronomia di Medicina In evidenza

di Anna Mori - La struttura dell'INAF ospita due radiotelescopi di grandi dimensioni.

Sabato 7 settembre, l''INAF - Istituto di Radioastronomia - Radiotelescopi di Medicina (Bologna), ha ospitato ed offerto ad una delegazione dell'Associazione Astrofili Spezzini una splendida visita guidata alla struttura di ricerca, magistralmente condotta da Simona Righini, astronoma e tecnologa di grande spessore professionale e dotata di un'eccezionale capacità divulgativa.

Le condizioni meteo favorevoli hanno permesso ai partecipanti di avvicinarsi anche alle antenne e di riprendere immagini da ogni angolazione, col favore di una cornice paesaggistica mozzafiato. Un contesto davvero unico dove studenti, famiglie e appassionati entrano in contatto con i ricercatori e le strumentazioni scientifiche.

La giornata è stata anche l'occasione per assistere alla presentazione dell'ultimo libro di Sabrina Mugnos "L'Universo che sussurra" (Ed. Il Saggiatore), che si occupa della ricerca di vita extraterrestre al di fuori della Terra.

"Questa fantastica esperienza ha arricchito il bagaglio scientifico dell’Associazione Astrofili Spezzini in quanto presso la struttura si svolge ricerca su asteroidi potenzialmente pericolosi, ricerca che oggi porta avanti egregiamente anche l’Osservatorio Luciano Zannoni mpc 126, con lo studio delle radiofrequenze, anche loro inserite nei campi di ricerca del parco scientifico di Monte Viseggi, con una struttura costruita ad hoc"، dichiara il presidente dell’AAS Luigi Sannino.

La struttura INAF di Medicina

In tanti, osservando le grandi antenne di Medicina anche da grande distanza, si chiedono cosa siano. Sono radiotelescopi utilizzati per la ricerca astronomica, ed è possibile visitarli partendo dal Centro Visite "Marco Ceccarelli", dedicato alla memoria di uno dei padri della radioastronomia italiana e inaugurato nel 2005. Qui i visitatori si immergono nella suggestione di “ascoltare" l’universo, accompagnati dai ricercatori che spiegano come.

La visita si compone di una mini-conferenza nella sala multimediale, che comprende anche la proiezione di un video 3D che illustra le attività dell'Istituto e di una mostra interattiva ampia 300 mq che è possibile visitare in autonomia, con l'esposizione degli strumenti e tecnologie che coprono un periodo che va da metà anni '60 ad oggi.

Il percorso di conclude con la visita sul campo alle due grandi antenne della Stazione (la Parabola da 32 metri e la Croce del Nord) di cui è Responsabile l’ingegner Jader Monari.

Cosa è la Radioastronomia?

È una disciplina che sfrutta i radiotelescopi per ricevere e studiare le onde radio emesse dai corpi celesti, che sono una cosa diversa da quelle acustiche, cioè quelle che ascoltiamo delle stazioni radio. Le onde che vengono studiate dalla radioastronomia non sono suoni, ma quelle contenute nella banda delle onde radio con una bassa frequenza e una lunghezza d'onda maggiore rispetto alla luce visibile e ancor più rispetto ai Raggi X e Raggi Gamma, che invece sono caratterizzati da altissime frequenze.

Nella struttura INAF di Medicina ci sono due grandi strumenti. La parabola, dal diametro di 32 metri e di altezza 25m e la "Croce del Nord", costituita da due bracci di antenne che lavorano simultaneamente come interferometro, disposti sugli assi Nord-Sud ed Est-Ovest, con una lunghezza rispettivamente di 640 e 564 m. Si tratta di un radiotelescopio di transito, cioè orientato solo verso oggetti che transitano al meridiano. La parabola, invece, può essere orientata.

Una ventina di anni fa nella parabola è stato applicato uno strumento chiamato SERENDIP, che ha la capacità di analizzare le onde radio che l'antenna riceve alla ricerca di segnali di origine intelligente. A Medicina, infatti, da anni viene portato avanti il progetto SETI (Search for Extra Terrestrial Intelligence), che si occupa dell'analisi delle onde radio, per vedere se qualche civiltà, casualmente o intenzionalmente, ha diffuso onde radio, che vengono cercate

all'interno di determinate frequenze con software particolari nel pacchetto di informazioni ricevute dalle antenne durante la normale routine di studio dei fenomeni astronomici.

Questo studio viene condotto anche a San Basilio, in provincia di Cagliari, presso il Sardinia Radio Telescope, con una parabola ancora più grande dal diametro di 64 m, il doppio di quella di Medicina. Sabrina Mugnos sarà presente presso questa struttura in Sardegna per una seconda presentazione del suo libro il prossimo 22 settembre.

 

 

 

 

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