E’ l’imbrunire. Il Golfo dei Poeti sta abbandonando le tinte rosa e pastello del crepuscolo, così come le colline che circondano monte Viseggi si stanno spegnendo della luce aranciata del Sole morente.
Una fiumana di persone arriva con ogni mezzo: motorini, biciclette, monopattini… Tutti vogliono sdraiarsi nel prato dove spicca la cupola bianca dell’Osservatorio Astronomico dedicato a Luciano Zannoni, che da mesi è resuscitato e continua a regalare emozioni e nozioni. Chi passeggia contemplando la rigogliosa natura dell’omonimo Parco Scientifico, chi scatta foto e chi si siede per una frugale cenetta romantica in attesa di suggellare i propri desideri con la visione di una qualche “lacrima” di san Lorenzo.
Gli Astrofili Spezzini non si sono risparmiati ed hanno pensato ad ogni dettaglio: dall’arredo all’intrattenimento in un’organizzazione impeccabile. Poi la sottile falce della Luna crescente comincia a delineare i suoi contorni, ed ecco che un manipolo di Astrofili punta sui suoi crateri e mari una batteria di potenti telescopi, descrivendo a grandi e piccini il suggestivo paesaggio alieno.
Sono circa le 21.15. Il buio dilaga e le prime stelle fanno capolino. Sabrina Mugnos, la nota scrittrice, divulgatrice scientifica e geologa spezzina è un’ombra che afferra una seggiola di plastica, si siede in mezzo alla distesa di plaid e comincia a raccontare il firmamento. Ci dice che saremo partiti per un viaggio tra le stelle senza strumenti, usando come bussola solo il nostro cuore, la nostra immaginazione e curiosità. E così è stato. Ci svela perché il cielo appare buio e non illuminato a giorno dalla moltitudine di astri brillanti. Ci spiega la ragione del “pigolar” di stelle, come scriveva Pascoli, e il perché del loro colore. E poi ci rapisce con i paradossi dello spazio e del tempo, rivelandoci che guardare nello spazio è anche guardare nel passato, tanto più remoto quanto più lontano ci si spinge.
Cala il silenzio. Di sottofondo solo il canto delle cicale. Poi, inaspettatamente e meravigliosamente, un nugolo di bambini di età non superiore ai cinque anni cominciano ad accalcarsi intorno a lei, tartassandola di domande tutt’altro che banali. Lei, magistralmente cambia passo in omaggio ai suoi piccoli interlocutori coi quali comincia a duettare, non dimenticando mai il resto del pubblico al quale, tra una gag e l’altra coi piccoli, dispensa quale spunto di riflessione.
Poi sfreccia la prima meteora, un’esclamazione di stupore si alza verso il cielo che, da quel momento, diventa l’assoluto protagonista della serata accompagnata sempre da Sabrina che, con un puntatore in mano, ci indica le varie costellazioni raccontandoci la loro curiosa storia. E’ una serata memorabile che fatica a finire.
Un momento suggestivo è stato anche l'ascolto delle meteore, reso possibile grazie al collegamento radio con il sistema Graves, realizzato in collaborazione con il gruppo ARI della Spezia. Questo ha permesso al pubblico non solo di vedere, ma anche di "sentire" le stelle cadenti, arricchendo ulteriormente l'esperienza.
Le serate dedicate alle stelle cadenti continueranno anche questa stasera 10 agosto, e domani 11 agosto, con pochi posti ancora disponibili. Il programma, che si ripeterà con le stesse attività, promette di offrire ancora una volta un’esperienza unica per tutti gli amanti del cielo e della scienza.
Il programma delle serate continuerà con il solito format (street food, conferenza di Sabrina Mugnos, osservazione con i telescopi e stelle cadenti) anche nelle giornate di oggi e domenica. Ancori pochi posti disponibili prenotabili sulla piattaforma elettronica eventbrite:
https://www.eventbrite.it/e/934238330997?aff=oddtdtcreator
