Il ritorno di Maciste, un film di Maurizio Sciarra. Maciste torna in Liguria, nella storica sala del cinema Il Nuovo, martedi 7 maggio alle ore 21.00.
Una proiezione speciale nel ricordo di "Maciste" , introdotta dal giornalista e scrittore Marco Ferrari, per ricostruire il quadro storico della nascente industria del cinema.
In questo film, che sfuma i confini tra realtà e finzione, il pretesto narrativo è una proiezione di “Cabiria” (1914, nome primario del film “Maciste”), organizzata dal critico Steve Della Casa, al termine della quale il personaggio di Maciste esce dallo schermo e prende vita nel mondo reale, ricostruendo, insieme al critico e con l’aiuto di autorevoli esperti, i ricordi e i luoghi del passato di Maciste, costretto a confrontarsi con un mondo – quello contemporaneo – che sembra averlo dimenticato.
Il film è stato prodotto da Alessandro Borrelli per La Sarraz Pictures, in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema, con il contributo di MiC, Regione Liguria, Film Commission Torino Piemonte e sviluppato con il contributo di Media Europa Creativa.
Se Genova ebbe un ruolo nella nascita del cinema, tanto si deve a Stefano Pittaluga, a Bartolomeo Pagano e a Maciste. Il primo film ebbe un tale successo da generare un vero e proprio filone. Da “Maciste alpino” (1916) a “Maciste nella gabbia dei leoni” (1926), passando attraverso altri tredici pellicole in cui del gigante buono si raccontano le gesta in versione alpino, atleta, poliziotto, innamorato, medium, imperatore, finanche all’inferno e nella gabbia dei leoni.
Il personaggio divenne così popolare da lanciare il protagonista del primo kolossal della storia, Bartolomeo Pagano, verso il successo mondiale e allontanarlo per sempre dal mondo dei camalli, coloro che con la forza delle braccia, fino all’era della meccanizzazione, caricano e scaricano le navi che fanno di Genova il porto del triangolo industriale di un’Italia che inventa la grande industria.
Oggi, quasi a ripetere quella storia, è il campione olimpionico di canottaggio Giuseppe Abbagnale a riportare Maciste sulla terra e a farci conoscere la storia di Pagano. Alcune fra le scene sono ambientate in luoghi ben riconoscibili da chi conosce Genova: lo scoglio di Quarto con il monumento ai Mille di Eugenio Baroni, le banchine del porto con la Lanterna sullo sfondo , l’Accademia Ligustica di Belle Arti.