L’atmosfera delle creazioni letterarie delle sorelle Brontë persistette a Hollywood lungo tutto il decennio Quaranta, complice il successo de La voce nella tempesta: fu Bernhardt, dopo Wyler e Stevenson, a reinscenarla, memore di una sua stessa regia nella stagione del Muto, L’orfana di Lowood (1926), ispirata a “Jane Eyre”: risultato è il discusso “Devotion” (1943-’46), secondo appuntamento del ciclo"Il fascino del melodramma. Il cinema di Curtis (Kurt) Bernhardt" promosso dall’ACIT spezzina.
"Le licenze romanzesche, immancabili al tempo, non smorzano, a dispetto di certe critiche, il senso di arcano aleggiante nel paesaggio né l’intima angoscia o le fosche visioni poetiche di Emily Brontë, ben incarnata da Ida Lupino, mentre Charlotte ha i tratti di una spigliata, ventinovenne Olivia de Havilland", afferma Giordano Giannini, che introdurrà la proiezione.
Sarà presente all’evento Nicoletta Gruppi, anglista e autrice dello studio Emily Brontë. Ipotesi per un ritratto a colori (Archinto Ed.).
Appuntamento martedì 27 febbraio alle ore 17.00 in Mediateca alla Spezia.
Ingresso libero.