Ultime tappe del progetto Performare l'Archivio. Gian Carozzi dalla prospettiva storica alla visione contemporanea promosso dall'Archivio Gian Carozzi, con il coordinamento scientifico di Lara Conte e Andrea Marmori, realizzato con il contributo di Fondazione Carispezia nell'ambito del Bando Aperto 2023 nel settore Cultura e patrocinato dal Comune di Sarzana.
Dopo il successo delle conferenze e degli eventi che hanno animato le scorse settimane, giovedì 7 settembre, alle ore 18, sarà possibile visitare su appuntamento la Casa-Archivio di via Mascardi 14. Venerdì 8 settembre, alle ore 18.00, si concluderà il ciclo delle conferenze, con l'atteso appuntamento presso il foyer del Teatro Impavidi dal titolo Tradire l'avanguardia. Gian Carozzi nello scenario artistico contemporaneo, che vedrà coinvolti gli storici dell'arte Pier Giovanni Castagnoli e Michele Dantini.
Parallelamente allo svolgimento dell'attività di insegnamento universitario, Pier Giovanni Castagnoli ha rivolto una parte consistente del proprio impegno di studio e di lavoro al campo della tutela e della valorizzazione dei beni artistici e culturali. Tale interesse lo ha condotto ad assumere la direzione dei seguenti musei, che, grazie alla sua lungimirante visione, sono diventati luoghi cruciali del contemporaneo in Italia: Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Modena (1982-1987), Galleria d'Arte Moderna di Bologna (1987-1994), Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino (1998-2008).
Michele Dantini è storico e critico d'arte, accademico, non-fiction writer. Insegna Storia dell'arte contemporanea all'Università per Stranieri di Perugia ed è visiting professor a IMT, Scuola Alti Studi di Lucca. Responsabile di progetti di ricerca nazionali e internazionali dedicati ai temi dell'arte italiana postbellica, si interessa di avanguardie e neoavanguardie europee e americane e del rapporto tra immagini e parole. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Storia dell'arte e storia civile. Il Novecento in Italia (il Mulino 2022), Sulla delicatezza (il Mulino 2021), Arte e politica in Italia tra fascismo e Repubblica (2018), Paul Klee. Epoca e stile (Donzelli 2018). Attualmente, sempre per il Mulino, ha in corso di pubblicazione un saggio sui rapporti tra immagini e culto nel ventesimo secolo.
Gian Carozzi (La Spezia, 1920 – Sarzana, SP, 2008)
Protagonista dello scenario artistico ligure postbellico, Gian Carozzi tra il 1949 e il 1950 si trasferisce a Milano, dove entra in contatto con Lucio Fontana e firma due manifesti dello Spazialismo, il 3° Manifesto dell'Arte Spaziale (1951) e il Manifesto del Movimento Spaziale per la Televisione (1952).
Dopo un'intensa stagione di lavoro e di frequentazioni, alla fine degli anni Cinquanta lascia Milano per Parigi, dove soggiorna per circa vent'anni, per poi far ritorno nei suoi luoghi natali alla fine degli anni Settanta. Nei primi anni Ottanta si stabilisce a Sarzana, cittadina ligure dove vive sino ai suoi ultimi giorni.
A partire dagli anni Sessanta Carozzi prosegue un cammino solitario, esplorando una ricerca che mai si riduce a univoca cifra stilistica, seppur coesa attorno a una profonda continuità di pensiero, attraverso un'ininterrotta indagine sulla pittura. Una pittura che mette in crisi le definizioni e vaporizza i confini: tra astratto e figurativo, tra avanguardia e inattualità.
Nel 2018 è stato istituito l'Archivio Gian Carozzi, presieduto da Mariantonietta Franchini Carozzi e da Giulia Carozzi.