Dinanzi ad un salone vescovile gremito, lo scorso venerdì, il Museo Diocesano di Sarzana ha presentato il volume 'Giuliana Racchi 1922 - 2017' dedicato alla vita e all'opera della nota scultrice spezzina, con il fondamentale sostegno del Comune di Luni, città 'di adozione' della protagonista di una lunga e fruttuosa stagione artistica intrapresa negli anni 40' e alimentata fino agli ultimi anni della sua lunga esistenza.
Silenziosamente - come ha ricordato commosso il Sindaco Silvestri che ne fu scolaro - e 'condividendo' la sua vena artistica con il territorio, con generosa gratuità, abbellendo edifici, piazze e chiese con i frutti della sua ispirazione. Nelle parole del Sindaco Silvestri la personale e toccante testimonianza di chi conobbe Giuliana Racchi essendogli alunno di 'Edicazione artistica' presso la scuola media Ceccardo Roccatagliata Ceccardi di Luni dove ella insegnò a lungo infondendo negli allievi, anche dove - come ha spiritosamente ammesso Silvestri - era arduo cavar fuori degli artisti, quanto meno amore e sensibilità per l'arte.
La curatrice del volume e Direttrice del Museo Diocesano Barbara Sisti ha ripercorso le tappe di un'esistenza lunga e vissuta intensamente, dagli studi accademici - a Brera e a Carrara - ai primi allori giovanili in un contesto interamente maschile, alla rischiosa esperienza di staffetta partigiana per giungere poi alle realizzazioni postbelliche care ai Sarzanesi (la Madonna che sovrasta Porta Romana) e agli Ortonovesi (gli apparati della chiesa del Preziosissimo Sangue e il monumento al Partigiano).
La storica dell'arte Luisa Passeggia ha illustrato i tratti stilistici della scultura di Giuliana Racchi raffrontandoli con quelli dei suoi illustri maestri - Francesco Messina a Brera e Arturo Dazzi all'Accademia di Carrara - e cogliendone l'evoluzione da stilemi classici a forme espressive nuove ed originali.
Antonella Iannucci - figlia dell'artista - ne ha infine ricordato con toni colloquiali il forte carattere, la determinazione a non 'mollare' e lo spirito avventuroso durante la guerra e la pionieristica e autonoma disinvoltura di donna emancipata nel mondo tutto al maschile delle accademie, delle fonderie e dei commercianti di marmi.
Dopo la presentazione del volume il numeroso pubblico si è trasferito presso il Museo Diocesano dove si potranno ammirare fino al prossimo 18 giugno alcune significative sculture di piccolo formato che recano l'impronta di Giuliana Racchi.
Orari: Ven. Sab. Dom.
10,30 -12,30 17,00 - 20,00