Con l’apertura del MAP_Museo Arti e Paesaggi nella Torre Pentagonale Obertenga di Arcola (XI secolo) inizia una lunga stagione di proposte espositive di rilievo che mirano a valorizzare il territorio e a creare sinergie anche interregionali. Archetipi danzanti con le maschere in ceramica di Walter Tacchini e quelle africane del Museo Castiglioni di Varese vuole far riflettere sulla forza evocativa dell’archetipo in un luogo dove la maschera è importante nella tradizione dell’Omo ar bozo e dove le attività artistiche si moltiplicano per continui scambi culturali.
L’operazione è stata fortemente sostenuta dalla sindaco Monica Paganini con la Giunta e i collaboratori, interni ed esterni, per dare al borgo una forza aggiuntiva nell’attrattiva culturale e turistica e convalidare la volontà di valorizzazione del patrimonio storico-architettonico da parte dell’Amministrazione. Sabato 3 giugno, nel pomeriggio, Piazza Muccini si è riempita di pubblico attento e coinvolto che ha seguito i discorsi della sindaco Paganini, dei curatori Castiglioni-Conte-Ferrari-Traini, di uno dei sostenitori come Banca Generali Private dott. Stancanelli, di Walter Tacchini.
La sorpresa è stata grande quando la musica live creata dal Maestro Claudio Cirelli (Direttore del Coro Verdi di Parma dal 2021) ha suscitato emozioni inaspettate mentre dalla Torre uscivano due costumi di Tacchini in carne e ossa, presenze evocative nel discorso che unisce gli archetipi alle simbologie della vita e dell’arte. La stessa sindaco ha indossato un meraviglioso abito di provenienza afro-asiatica per donare un significato particolare al momento. Le persone hanno potuto visitare la Torre (che nel mese di giugno sarà presidiata dal personale di Artemisia), la Sala Consiliare con l’installazione Kronos di Tacchini e la mostra permanente di quadri di Hélène de Beauvoir, cittadina onoraria di Arcola.
Nelle sculture di Tacchini c'è infatti il segno di una grande stagione della cultura europea che si muoveva tra Sartre, le sorelle De Beauvoir, Cocteau e Prévert, con cui ha lavorato. Oggi ottantenne sempre dedito alla creazione con una verve ineguagliabile (sculture, quadri e mobili rigenerati con Liguria Vintage e le opere da Crastan), Tacchini nel tempo elabora una vena creativa molto personale, dedita al recupero di forme e archetipi ancestrali, ispirati sia alle Steli antropomorfe di 5.000 anni fa della Lunigiana, sia alle maschere tipiche come nella tradizione del Carnevale storico di Ameglia dell’Omo ar Bozo che lui stesso risveglia e rinvigorisce coi suoi costumi. Accanto alle opere di Tacchini nella Torre si possono ammirare maschere africane della collezione dei gemelli Angelo e Alfredo Castiglioni, noti archeologi ed etnologi a cui è dedicato il museo di Varese. “La maschera non è un oggetto a sé stante ma parte di un contesto che comprende danza, musica, ritmo, estetica, sacrificio e cerimonia- scrive il direttore del Museo Marco Castiglioni. Una maschera assume il suo significato completo, infatti, solo nel momento in cui è indossata da un particolare individuo, che esegue determinate azioni, in un preciso contesto. In Africa spesso le maschere rappresentano gli antenati mitici o gli animali totemici. Gli spiriti e le forze incontrollabili della natura vengono rappresentate in forme stilizzate, quasi astratte, perché, in quanto concetti incorporei, prendono vita attraverso la maschera”.
L’esposizione, già avviata nel 2022 a Varese e Como e curata da Debora Ferrari e Luca Traini con Marco Castiglioni e Sara Conte, ricercatrice del Politecnico di Milano, è realizzata da Musea Trarari TIPI in collaborazione con Museo Castiglioni di Varese, insieme a vari partner territoriali -liguri e varesini- che ne hanno apprezzato il valore.
“Grazie all’incontro con il Museo Castiglioni e con il Comune di Varese, che hanno messo a disposizione una collezione di maschere africane di rara bellezza - dice il sindaco Monica Paganini - la mostra si arricchirà di suggestione e mistero nell’incessante percorso di ricerca della nostra comune origine.
È in questo luogo, testimone del tempo, simbolo della nostra identità e storia, che Walter Tacchini, il nostro Walter, con la sua straordinaria potenza espressiva e la sua arte che si eleva da radici profonde e arcaiche verso orizzonti inesplorati, ha trovato lo spazio per far vivere le sue maschere, “Archetipi Danzanti” capaci di condurci in un fluire di emozioni potentissime che proiettano i nostri vissuti ancestrali”.
Accompagna la mostra un catalogo edito da TraRari TIPI edizioni, casa editrice specializzata in Arte &, e all’interno della Torre il pubblico potrà trovare materiali e brochure gratuite.
Al termine è stato organizzato un rinfresco con prodotti tipici del territorio in collaborazione coi supermercati Basko. In piazza Garibaldi alcune attività agricole del territorio hanno offerto la propria storia con banchetti tipici, prodotti e costumi tradizionali.
Per visitare la Torre occorre prenotarsi scegliendo giorno e ora di visita sul form del sito QUI perché ogni visita, della durata di 45 minuti, è permessa a massimo 5 persone alla volta.
Gli orari di giugno sono: venerdì 17-21, sabato e domenica 10-12.30 e 17-20.30. Ingresso € 3 con varie esenzioni.