Mario Cidale nasce il 29 Novembre 1960 alla Spezia. Si definisce un ‘biasseo’ puro sangue ma vive a Santo Stefano di Magra, paese che lo ha adottato.
La trama del libro: Ci sono Piloti di Formula Uno, MotoGP, Rally, Motocross, Aereo, Gokart, Elicottero e financo Motoscafo. Se guidano Camion, Corriere, Autobus, Taxi e compagnia bella, vengono persino definiti Autisti... Hanno campionati che li premiano e biografi che li glorificano: avessero fatto poi chissà che! Ma un uomo che guida un'Ape? Come vogliamo definirlo?
Riflettiamo per un momento su quanto coraggio, determinazione, capacità e sensibilità sono necessari a dominare le tre ruote di un'Ape Piaggio con cassone vuoto. Ci sembra facile, perché osserviamo con malcelato disappunto, tali chauffeur impegnare tutti i giorni le nostre strade con evoluzioni talvolta sorprendenti. Indirizziamo nei loro confronti i più curiosi epiteti, senza neppure conoscerne il nome. Già, accade che i nomi di questi abili funamboli siano sconosciuti ai più, persino ai loro parenti che, come se niente fosse, se ne escono con frasi del tipo: ma quel salame che blocca il traffico con l'Apino 50 è davvero mio nonno? Eppure, questi miseri epigoni hanno dei campionati a tutti i livelli che ben pochi conoscono, roba di nicchia.
Perché nessuno capisce davvero quanto sia difficile dominare questo meraviglioso marchingegno. Perché se questo NESSUNO se ne rendesse davvero conto, capirebbe al volo che i miseri epigoni sono tutti gli altri, tanto gli Hamiltons quanto i Valentini, sia gli Autisti della linea 51 che i Camionisti delle cave di Carrara. E compagnia bella!Il presente tomo vuol rendere giustizia a questi misconosciuti eroi che, senza tema di smentita alcuna, definisco PILOTI D'APE. Le loro storie cominciarono attorno agli anni settanta del secolo passato, quando il benessere economico consentì l'acquisto di un mezzo di locomozione che, con poco impegno nel guadagnarsi una patente di guida, permettesse loro di raggiungere le mete più disparate.
Sebbene questo libro tramandi le epiche gesta dei PILOTI del levante ligure, il fenomeno fu davvero trasversale a tutta la popolazione e ai gradi di cultura. La patente di guida per l'auto era difficile da conquistare, necessitava di studi precisi che questi personaggi non si sentivano di sostenere. La patente A, che consentiva di circolare senza multa alla guida dei motocicli, si otteneva superando un modesto esame orale. E così, essendo un qualsiasi tre ruote, definito brutalmente motocarro, assimilato ad un motociclo dal punto di vista della patente, fu facile scegliere cosa guidare: l'Ape era pur sempre un tetto mobile sopra la testa, che non è cosa da poco! Inoltre un'Ape poteva sostenere davvero qualsiasi ruolo, da trasporto truppe, a porta da campo di pallastrada, per trasformarsi con poca spesa in casa viaggiante oppure in semplice alcova per convegni amorosi!E così, le epiche gesta di costoro hanno trovato il giusto riconoscimento attraverso le parole di questo romanzo.Sono storie vere, oppure no ... tirano in ballo campioni veri, ma anche no .... Ci sono musicisti famosi, qualcuno no ...Politici? Ma si, qua e la! Atti di violenza? Purtroppo si!C'è la gioia della nascita, e pure la tristezza della morte che, però, certe volte, può, e deve essere, accettata e vissuta come ricordo che scalda il cuore. C'è persino il mistero dell'Ape Fantasma, che solo alla fine, come ovvio, trova la soluzione. E tanto amore.