Di fronte ad un pubblico molto attento ed interessato si è svolto venerdì sera nella Sala della Repubblica di Sarzana l’incontro organizzato dall’associazione “Sarzana si può” sul tema: “Le mafie nell’economia”. Contesto di alto livello garantito dagli interventi del prof.Antonio Parbonetti, docente di Scienze Economiche e Aziendali presso l’Università degli Studi di Padova, del prof. Roberto Centi, presidente della Commissione Antimafia della Regione Liguria e di Marco Lorenzo Baruzzo, referente dell’associazione Libera contro le mafie, intervistati dalla prof.ssa Roberta Ambrosini vicepresidente della associazione “Sarzana si può”.
Il prof.Parbonetti, in collegamento a distanza, ha illustrato lo studio analitico effettuato per conto della Regione Veneto sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale del Centro Nord e del Veneto, il prof. Centi ha riferito con grande chiarezza e concretezza l’operato della Commissione Antimafia ligure facendo riferimento in particolare ad una proposta di Legge da lui presentata relativa ai beni confiscati alle mafie nella nostra Regione, proposta poi in parte ripresa nel disegno di legge 127 presentato dall'assessore Benveduti.
La legge propone un piano strategico per la gestione dei beni confiscati alle Mafie in tutta la Liguria, con un fondo di 500.000 Euro annuale che finora è stato dato al Comune di Genova o non ancora speso e con incentivi per i comuni che chiedono di gestire il bene in termini di risorse finanziarie e di personale e corsi di formazione per seguire l'iter.
La proposta della concessione dei 500.000 euro a comuni grandi e piccoli della Regione che hanno esigenza di riqualificare beni e strutture sottratti alle mafie è regolata da un Bando di concorso all’assegnazione dei fondi che sarà aperto dalla fine di settembre alla fine di ottobre 2022.
Marco Baruzzo è intervenuto infine per esporre la situazione locale, in particolare del riutilizzo dei beni confiscati alla ‘ndrangheta a Sarzana, ovvero l’appartamento di via Landinelli noto come “Quarto piano” e la villa Ghigliolo di Paghezzana. Baruzzo ha colto l’occasione per sottolineare come molti giovani abbiano creduto e credano nell’associazione Libera, nella quale si impegnano attivamente, a fronte di una mancanza di impegno serio da parte dei cosiddetti adulti, soprattutto a livello istituzionale, per arginare il fenomeno subdolo ma purtroppo così attuale delle infiltrazioni mafiose nell’economia sana.