“Io lo so chi siete”di Alessandro Colizzi e Silvia Cossu .
Il film, la cui programmazione è prevista in oltre 20 città italiane, vede protagonista Vincenzo Agostino, un monumento vivente di resistenza e lotta per la ricerca della verità.
Il 5 agosto 1989 Nino Agostino, agente di polizia della Questura di Palermo, collaboratore sotto copertura di Giovanni Falcone, è a Villagrazia di Carini con la giovane moglie incinta, per festeggiare il compleanno della sorella più piccola.
Sulla soglia di casa una motocicletta affianca la coppia e la crivella di colpi.
Nino muore tra le braccia del padre, Ida poco dopo nel tragitto che la porta in ospedale.
I genitori da quel tragico giorno si battono per avere giustizia. Vincenzo ha giurato sulla bara del figlio che non si sarebbe più tagliato la barba e i capelli finché non fosse stata accertata la verità.
Ma carte scomparse, verbali falsificati, telefonate anonime, depistaggi ripetuti, segnano una delle vicende più oscure e inquietanti delle stragi palermitane. In questi trent’anni Vincenzo non ha mai smesso di battersi, diventando così per moltissimi cittadini un simbolo di dignità e resistenza, di devozione verso quel figlio nei cui confronti non ha mai smesso di essere padre.
Un monumento vivente di resistenza e lotta.
La vicenda di Vincenzo Agostino pone in primissimo piano la questione, centrale nel nostro paese, dei familiari delle vittime spesso costretti, a farsi privatamente carico della ricerca della verità e della giustizia, al posto dello Stato.
Alessandro Colizzi, regista, e Silvia Cossu sceneggiatrice, con questo film hanno voluto “raccontare la commistione di interessi, responsabilità e complicità intercorse in maniera inequivocabile tra lo Stato e la mafia in quest’arco di tempo”. Colizzi mostra senza retorica il muro di gomma con cui Vincenzo Agostino si scontra quotidianamente senza mai rassegnarsi o arrendersi.
Preziose le testimonianze di Attilio Bolzoni, Stefania Limiti, Luca Tescaroli, Fabio Repici, Ivan D’Anna e Flora Agostino, accanto a quella del protagonista.