Giorgio Pagano, già Sindaco della Spezia, presidente di Alisei Ong e di Funzionari senza Frontiere, fornisce alla redazione della Gazzetta della Spezia un ricordo di Gino Strada, quando venne ospite alla Spezia:
"Gino Strada venne per la prima volta alla Spezia il 3 settembre 2002. Lo invitammo insieme a Luis “Lucho” Sepulveda, in un Teatro Civico gremito di giovani, con tanta gente rimasta in piazza Mentana. All’epoca, tra il 2001 e il 2003, Emergency -la Ong che Gino aveva fondato- era in prima linea nel movimento contro la guerra in Afghanistan. Gino raccontò i morti, i feriti, la violenza, la corruzione: “Questa guerra -disse- sarà un disastro per tutti”. Se n’è andato mentre la Storia gli dava ragione. “Chi allora si opponeva alla partecipazione dell’Italia alla missione militare, contraria alla Costituzione oltre che a qualunque logica, veniva accusato pubblicamente di essere un traditore dell’Occidente, un amico dei terroristi, un’anima bella nel migliore dei casi”: Gino lo ha scritto proprio ieri, in un articolo per “La Stampa”. E’ morto mentre, ancora una volta, muore l’Afghanistan.
Gino Strada fu sempre contro ogni guerra, in prima linea contro le ingiustizie e le diseguaglianze sociali, a difesa degli esclusi e degli ultimi. Emergency ha offerto cure chirurgiche di alta qualità a oltre 11 milioni di persone in 19 Paesi, gratuitamente. Una persona al minuto, in Afghanistan, Algeria, Angola, Cambogia, Eritrea, Iraq, Libia, Nepal, Nicaragua, Palestina, Repubblica Centrafricana, Ruanda, Serbia, Sierra Leone, Sri Lanka, Sudan, Uganda, Yemen. Prima di ogni altra cosa per Gino veniva l’umanità: per questo era un esempio e un punto di riferimento per il pacifismo internazionale e per le organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo.
“Dobbiamo convincere milioni di persone -disse alla Spezia- del fatto che abolire la guerra è una necessità urgente e un obiettivo realizzabile. Questo concetto deve penetrare in profondità nelle nostre coscienze, fino a che l’idea della guerra divenga un tabù e sia eliminata dalla storia dell’umanità”. E’ questo il testimone che Gino Strada ci lascia: essere contro ogni avventura militare, essere contro ogni ingiustizia. La sua missione non finisce con lui, ci chiama all’impegno e alla responsabilità".