Da lunedì scorso, con il ritorno della regione Liguria in zona gialla, con orario “allungato”- dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 15 alle 20- pur rispettando rigorosi criteri di sicurezza, nel complesso mediceo della Fortezza Firmafede a Sarzana, ha riaperto alle visite “Early artist known as Banksy 2002 2007 prints selection” .
La mostra a cura di Stefano S. Antonelli e Gianluca Marziani, promossa e prodotta da MetaMorfosi Associazione Culturale, con il sostegno del Comune di Sarzana e il patrocinio della Regione Liguria e della Direzione Regionale Musei Liguria del Mibact, dunque, con grande apprezzamento da parte del pubblico, sempre entusiasta e numeroso, torna a essere fruibile. Infatti, nonostante i continui stop and go dettati delle disposizioni nazionali per il contenimento della pandemia la mostra dedicata a Banksy, il grande artista che incarna la miglior evoluzione della Pop Art originaria globale, la cui identità resta nascosta, ha suscitato un’incredibile attenzione e richiamato a Sarzana moltissime persone.
Ad oggi infatti, fa sapere Rossana Camuto responsabile per Earth della Fortezza Firmafede sono stati poco meno di duemila i visitatori e nelle prime due giornate di riapertura (lunedì 26 e martedì 27 aprile) dopo la lunga sosta durata circa un mese e mezzo, alcune decine di persone si sono presentate subito in biglietteria per entrare e ammirare le opere esposte nella suggestiva cornice della Cittadella: Sarzana, è stato infatti uno dei pochi luoghi della cultura afferenti alla Direzione Regionale Musei Liguria ad aver aperto la Fortezza Formafede già dal primo giorno utile.
Intanto per il prossimo week-end sono oltre un centinaio i visitatori che si sono prenotati per visitare la mostra di Banksy a Sarzana che durerà fino al 6 giugno prossimo. Tra le opere esposte ci sono l’iconica Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05, votata nel 2017, in un sondaggio promosso da Samsung, come l’opera più amata dai britannici, Love is in the Air, un lavoro su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi nell’area della West Bank, raffigurante un giovane che lancia un mazzo di fiori, messaggio potente a un passo dai lanciatori di pietre del palcoscenico più caldo del Mediterraneo. Altra opera fondamentale, con tutti i suoi rimandi all’iconografia del Rinascimento, reinterpretata secondo la tecnica del “détournement” che ne mette in crisi il significato classico, è la Virgin Mary, conosciuta anche come Toxic Mary, una serigrafia su carta del 2003 che, secondo alcuni, rappresenta una dura critica di Banksy al ruolo della Religione nella Storia.