Anche quest'anno Sarzana celebra il "Giorno della Memoria" – ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell'Olocausto – scegliendo di continuare a rivolgersi soprattutto ai più giovani, offrendo loro un'opportunità di approfondimento e di riflessione sulle atrocità della Storia recente.
Giovedì 28 gennaio alle ore 11, in collegamento webinar, gli studenti dell'Istituto Isa 13 potranno infatti assistere alla conferenza che si terrà nella sala del Consiglio in cui interverrà Doriana Ferrato, Presidente dell'Istituto Spezzino per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea e dell'Associazione Nazionale ex- deportati nei campi di concentramento, sezione della Spezia.
Alla presenza del sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli, che nel giorno esatto della ricorrenza – 27 gennaio – depositerà un mazzo di fiori alla targa dell'omonima via sarzanese, la conferenza vedrà l'intervento di Doriana Ferrato – Presidente ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti) La Spezia – incentrarsi soprattutto sulle vicende di alcuni deportati del nostro territorio, soffermandosi in particolare sulle figure di due giovanissimi: Adriana Revere, bimba di 9 anni deportata con la famiglia e morta in campo di concentramento e Franco Cetrelli, adolescente di 14 anni anch'egli deportato e morto in campo di concentramento.
Durante il collegamento con la scuola verranno proiettate slide con foto e documenti relative alla tragedia della seconda guerra mondiale, all'orrore della Shoah e alle persone ricordate.
I ragazzi dell'ISA 13 saranno coinvolti attivamente nel corso della conferenza con Doriana Ferrato che li inviterà a fare domande.
Il messaggio che la conferenza intende veicolare alle giovani generazione ancora una volta è forte e chiaro: vietato dimenticare.
"Questa Amministrazione comunale – ribadisce il sindaco e assessore alla cultura e alla scuola Cristina Ponzanelli - considera il Giorno della Memoria un ammonimento perenne contro ogni offesa alla dignità umana, che intende promuovere nei confronti di ogni generazione e, in particolare, nei confronti delle più giovani. Il rischio è che la Shoah sia considerata un fatto lontano per i più giovani, ma la sua memoria è essenziale affinché i ragazzi crescano oggi sviluppando una coscienza critica e perché nulla del genere accada più. È proprio oggi, ancor di più, che abbiamo il dovere di impegnarci per non disperdere la memoria di ciò che è stato, per non lasciare soli e, anzi, amplificare la voce dei pochi testimoni ancora in vita, alimentandola con una profonda conoscenza storica. Il coinvolgimento dei giovanissimi studenti dell'Isa 13, invitato all'ascolto attento e alla partecipazione attiva grazie alle domande che verranno poste, intende promuovere una doverosa riflessione su uno dei periodi più oscuri della storia dell'umanità".