Non contribuire ad assembramenti, avere attenzione verso le norme di tutela sanitaria, e praticare tanto sport all’aria aperta, negli ambienti naturali. In tal senso sì vanno sviluppando sull’Appennino tosco emiliano le attività del Mangia Trekking. Un richiamo ed un esempio, quello dell’associazione dell’alpinismo lento, che sembra avere successo.
Così, nei giorni scorsi, considerata la notevole affluenza di persone, lungo i percorsi più rinomati e praticati della montagna appenninica, alcuni amici del Mangia Trekking, hanno scelto sentieri solitari ma ugualmente interessanti, sia dal punto di vista panoramico che della tradizione. Lo scopo dell’iniziativa è stato quello di ricordare e conoscere il territorio di Badignana, ove un antico mestiere, il Pastore, per tanti anni ha continuato a vivere come preistorica cultura. Fu, Ettore Fornesi, un uomo coraggioso di Treschietto, che lungo le vie naturali della transumanza, la migrazione stagionale delle greggi, era solito svalicare il crinale dell’Appennino, e dal territorio di Bagnone (MS) giungeva alle capanne di Badignana nel parmense, in una terra verde, suggestiva e di alpeggio. Ove si racconta portasse e facesse un formaggio di straordinaria qualità.
In quel luogo, dalla fine del secolo scorso, una targa in pietra ricorda Ettore “l’ultimo pastore” che per circa 30 anni abitò quelle capanne, situate in un affascinante territorio di crinale, che la vita odierna delle genti e la moderna zootecnia sembrano aver condannato a vivere in solitudine, ma che come sostiene l’associazione Mangia Trekking, un sano alpinismo lento per tutti, nell’antica tradizione, potrà sempre, far vivere, promuovere e valorizzare.