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Le ragazze dell’Istituto Penale Minorile di Pontremoli tornano sul palcoscenico

Con uno spettacolo metafora delle ambiguità del nostro tempo.

Debutta presso il Tribunale di Pontremoli, mercoledì 14 Ottobre alle ore 21 (con una anteprima il 13 e repliche il 15, 16,17 Ottobre, alle ore 21) il nuovo spettacolo teatrale dal titolo LA FIGLIA DEL GIARDINO che vede protagoniste le ragazze dell’Istituto Penale Minorile di Pontremoli, con la partecipazione del Direttore dell’IPM Giuseppe Sergio Cinà, di alcune agenti di Polizia Penitenziaria e di un gruppo di attori pontremolesi: Lorenzo Borrelli, Alberto Santini, Delfina Reggiani, Eleonora Casetta.

Nel 2020, “LA FIGLIA DEL GIARDINO” conclude una trilogia dedicata ai rapporti tra figlie, padri e madri. Nel terzo spettacolo una nuova figlia vittima, vittima di un futuro che il padre costruisce per lei: Beatrice è innocente e pura, ma il padre la renderà “velenosa”. Dopo aver affrontato nello spettacolo del 2018 “PERDUTI PADRI. SMARRITE FIGLIE” lo smarrimento delle figlie di fronte a padri perduti dietro a se stessi, dopo lo spettacolo del 2019 “EFFI. STORIA DI UNA FIGLIA E DI UNA MADRE”, in cui le protagoniste sono una figlia e una madre più preoccupata a realizzare, attraverso la figlia, i propri progetti, che offrire alla figlia la possibilità di costruire una propria vita, “LA FIGLIA DEL GIARDINO” si ispira liberamente a «La figlia di Rappaccini» («Rappaccini’s Daughter»), un lungo racconto, di genere “nero”, di Nathaniel Hawthorne, pubblicato dallo scrittore americano nel 1844.

Al centro della storia si colloca un giardino lussureggiante, paragonato a quello dell’Eden, ma si tratta di un Eden rovesciato, che rappresenta non una condizione di innocenza bensì di malvagità. La causa sono gli esperimenti botanici del dottor Rappaccini, che non si ferma davanti a nulla pur di accrescere le proprie conoscenze ed è pronto a sacrificare la figlia. La fanciulla si chiama Beatrice, nome che rievoca salvezza e beatitudine. Ed in effetti Beatrice è pura ed innocente ma, senza sua colpa, è contaminata, per cui invece di essere dispensatrice di vita è dispensatrice di morte: come i fiori del giardino è bella e vitale, ma velenosa, dal tocco e dall’alito distruttivi. Insomma è la scienza del padre che provoca conseguenze devastanti: viola la naturale la stravolge.

Il tema della mescolanza di male e di bene, della labilità dei loro confini e dell’impossibilità di giungere ad una loro distinzione sono temi tutt’oggi attuali.
La storia de “LA FIGLIA DEL GIARDINO” è tessuta di pericolose fascinose ambiguità ed è metafora dei nostri tempi. Nell’antitesi tra un antidoto di erbe benedette che risulta mortale e un eden vitale che produce veleni, sta una contraddizione che viviamo quotidianamente.

Il progetto è a cura del Teatro del Pratello di Bologna e del Centro Giovanile Mons. G. Sismondo, è sostenuto dall’Istituto Penale per i Minorenni di Pontremoli e dalla Regione Toscana, con un contributo dell’Associazione “CIO nel cuore” ed è realizzato con la collaborazione del Comune di Pontremoli.

La scenografia è di Irene Ferrari, il tecnico di scena Stefano Agostinetti.
L’organizzazione è a cura di Enrica Talamini e Milena Lisoni e il coordinamento del progetto è di Amaranta Capelli.

Le prenotazioni si possono effettuare al numero 3331679211 o via mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Il costo del biglietto è di euro 10 (bambini sotto i 12 anni euro 5). I biglietti possono essere ritirati presso il Centro Giovanile Mons. G. Sismondo in via Reisoli 11 a Pontremoli, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19. Gli incassi saranno devoluti a sostegno delle ragazze dell’IPM e delle attività a loro dedicate.

Lo spettacolo si svolgerà nel rispetto delle procedure di sicurezza per la prevenzione del contagio da Covid-19.
La capienza è di 30 posti per ciascuna replica.
E’ obbligatorio l’uso della mascherina per tutta la durata dello spettacolo.

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