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Al via "Match", il confronto-spettacolo tra attori, generazioni e poetiche In evidenza

Si parte domenica 9 agosto ore 21.30 a Sarzana, in Fortezza Firmafede



E' ai nastri di partenza Match, un ciclo di serate dal vivo nella splendida cornice della Fortezza Firmafede di Sarzana (e in piazza Europa a Spezia) con racconti, confronti e brani tratti dai più significativi spettacoli dei protagonisti – diversi tra loro per generazione, esperienze, carriere e linguaggi - condotte da giornalisti culturali e trasmesse integralmente in diretta streaming.

Grandi nomi del teatro e del cinema a confronto/scontro con gli artisti più promettenti della scena teatrale nazionale. Match, ideato e organizzato da Andrea Cerri, è il nuovo format teatrale prodotto dal Teatro degli Impavidi di Sarzana/Gli Scarti che si ispira – e intende essere un omaggio – all’omonimo programma televisivo, condotto per la RAI da Alberto Arbasino, critico e scrittore, tra i più importanti intellettuali italiani, scomparso lo scorso marzo.

Si parte domenica 9 agosto alle ore 21.30 con l'attore e regista Ivano Marescotti, eccellente interprete della nuova commedia all’italiana e cantore del dialetto romagnolo in dialogo con VicoQuartoMazzini, compagnia pugliese indipendente, per confrontarsi sulla vitalità dei dialetti regionali nel teatro contemporaneo in una serata intitolata “lingue e linguacce” (arbitra Livia Grossi, giornalista del Corriere della Sera)

L’intento è quello di recuperare lo stesso spirito, cordiale e agguerritissimo, della trasmissione di Arbasino, per dare vita di nuovo a un ragionare irrequieto, che getti un ponte tra critica, spettacolo e pensiero, «alla ricerca di nessi tra l’esercitazione di lucidità e le intimazioni del Caos o del Riso; l’anatomia strutturale e funzionale dell’oggetto». E se un tempo i contendenti erano Mario Monicelli e Nanni Moretti, Indro Montanelli e Giorgio Bocca, Adriana Asti e Silvana Pampanini, oggi chi sono? Il teatro degli Impavidi ha provato a immaginare nuovi nomi rimanendo ben ancorati all’idea di far dialogare mondi spesso inconciliabili e soprattutto seguiti da un differente tipo di pubblico. mettendo a confronto artisti o esponenti della cultura con percorsi e concezioni molto diverse sull’arte e la società.

«Mai ho avvertito un confine o una “differenza” tra la scrittura letteraria e la lettura critica», scriveva Arbasino. Per noi è lo stesso: quella di mischiare i toni, di unire momenti artistici a quelli di riflessione è una necessità fondamentale. Con la speranza di non ingrossare le fila né degli “intelligenti e interessanti”, né di finire soffocati dal nostro stesso “chiacchiericcio fittissimo”, ma di partorire parole che portino da qualche parte. Se non parole strade, almeno parole sentiero.

ROUND 1 – LINGUE E LINGUACCE – 9 agosto – Fortezza Firmafede

Il dialetto è una lingua che non ha avuto fortuna. Una frase che si sente ripetere spesso nei corsi di linguistica come un’inalienabile – anche se poco nota – verità. Eppure, in un mondo dove la concorrenza all’idioma nazionale arriva ormai dall’estero, è sempre più difficile immaginare che ligure, lombardo, siciliano e compagnia bella possano avere (o aver avuto un tempo) pari dignità dell’italiano. Figuriamoci sul palcoscenico, dove il dialetto fin dai tempi della Commedia dell’arte ha rappresentato spesso il colore, l’espressività esagerata, il grottesco delle maschere, degli arlecchini e dei pulcinella. Poi, però ci si ricorda di Testori, di Eduardo, di chi, in quelle lingue “senza la camicia”, che puzzano di campanilismo, di sugo al pomodoro e di cassoeula, ha trovato miniere di letterarietà. È un attimo: la questione torna al centro della scena, di tante scene, quelle che ancora oggi vedono nel dialetto un’arma da palcoscenico affilatissima, e rimettono la sentenza nelle mani del pubblico e della platea: lingue o linguacce?

GLI SFIDANTI

IVANO MARESCOTTI
È possibile iniziare una floridissima carriera d’attore a trentaquattro anni suonati? Se chiedete a Ivano Marescotti la risposta è sì. Dopo il primo assaggio di palcoscenico a fare l’impiegato comunale (nei pressi di Ravenna) proprio non ci voleva tornare! E i fatti, col senno di poi, gli hanno dato ragione. Che si tratti di recitare in grandi produzioni cinematografiche (al servizio di autori come Ridley Scott, Roberto Benigni, Pupi Avati o Checco Zalone) di dedicarsi al piccolo schermo (Nebbie e delitti, Il pirata, I liceali) o all’amato palcoscenico (da Leo De Berardinis a Carlo Cecchi o Mario Martone), lui, Marescotti, sembra sempre essere a suo agio. Capace di trovare in ogni situazione il modo di valorizzare la propria espressività, di fare della propria fisionomia, delle origini romagnole, rivendicatissime, un punto di forza del vivere scenico. E forse è proprio quella terra – la cui lingua usa nel quotidiano ma anche in molti dei suoi lavori più riusciti – a conferire al suo sguardo una certa vivissima ironia, a dare alla sua identità d’attore quella capacità evocativa, fatta di una leggerezza autorevolissima e quasi austera, che lo rende tra gli interpreti più apprezzati del nostro teatro.

COMPAGNIA VICOQUARTOMAZZINI
ll barese Michele Altamura e il romano Gabriele Paolocà si incontrano a Udine nel 2007 e iniziano così il loro viaggio insieme. VicoQuartoMazzini, il nome della loro compagnia, è l’indirizzo del primo monolocale umido in cui provano e vivono: Terlizzi, Puglia, la città di Michele. Da allora hanno fatto esperienza come attori scritturati (con Michele Sinisi, Elena Bucci e Marco Sgrosso) ma soprattutto come autori-registi-attori della loro compagnia. Amano le riscritture irriverenti di classici (Shakespeare, Ibsen, Pirandello) oppure le partiture drammaturgiche contemporanee: e poi video, musica elettronica, Elton John e Aphex Twin.
Grazie a un progetto del Teatro Pubblico Pugliese, di recente hanno lavorato con quattro grandi star del teatro amatoriale barese (Schiavarelli, Pignataro, Marmone, Sinisi) per una versione dei Karamazov ambientata a Bari Vecchia. Chi ha visto La capa gira di Alessandro Piva, forse ricorderà i quattro “divi” che hanno letteralmente fatto esplodere il botteghino del Petruzzelli di Bari.
L’ultima produzione dei VicoQuartoMazzini è allo stesso tempo regionale e “planetaria”. Il punto di partenza è una (vera) campagna candidature per fondare la prima colonia su Marte. Dalle interviste reali, i Vico Quarto Mazzini hanno creato quattro storie fittizie, quattro vicende che sono caratterizzate da altrettanti dialetti, come a tracciare una mappa dell’insoddisfazione che non risparmia nessuna parte d’Italia.

L’ARBITRO

LIVIA GROSSI
Giornalismo, reportage, interviste, organizzazione di eventi culturali e direzione artistica. Queste e molte altre sono le attività che definiscono Livia Grossi, nata a Milano, giornalista, che da una ventina d’anni collabora con il Corriere della Sera per le pagine di cultura e spettacolo, e poi La Lettura, Buone Notizie e con numerose altre testate italiane e internazionali. Dopo una ventina d’anni di viaggi in Africa, in Albania e Sud America, i servizi da lei realizzati in e su questi luoghi sono divenuti quelli che lei definisce “Reportage Teatrali”, una forma di giornalismo che si svolge in scena, come se il palco fosse una pagina di un magazine con contributi fotografici e interviste in video. Tra i progetti più significativi: “Ricchi di cosa, poveri di cosa?”, viaggio-inchiesta tra Burkina Faso e Senegal e “Nonostante voi. Storie di donne coraggio”, nato dalle interviste raccolte in Albania, Senegal e alla casa delle rifugiate politiche di Milano.

Cos’era Match

Un po’ salotto televisivo, un po’ agone teatrale, Match, programma ideato da Arnaldo Bagnasco e diretto da Alberto Arbasino, in onda su RAI 2 nel 1977, è stato sicuramente un serissimo divertissement intellettuale. Una tribuna del logos dove «al di là delle schiume e croste del bla», «dibbattito» e «discorzo» si fondevano feroci. Intorno a due campioni scelti per il confronto dialettico, ma anche alla loro schiera: una compagine di amici, colleghi, sodali, come un coro indisciplinato, che prendeva la parola in un sovrapporsi di voci, in una pluralità forsennata di opinioni e stimoli. Non per puntare all’eterno ma, semmai, per catturare ed esibire i segni del tempo, per dare conto del ritmo di un’epoca. In altre parole, studiare il contemporaneo dall’interno, mentre lo si esperiva. Un esercizio complicatissimo, in verità. E allora ecco, provvidenziale, l’intervento di Arbasino, istigatore culturale, piromane indefesso, pronto a gettare la scintilla giusta attraverso una domanda, una considerazione infiammabile, che, fatta brillare ogni pruderie, scoprisse il nervo, riportasse alla luce la sostanza delle cose.

MATCH CONTINUA!
Domenica 16 agosto con l'incontro tra Lella Costa, tra le più amate autrici e attrici italiane, e Francesca Sarteanesi, autrice e attrice di Prato, tra i fondatori del gruppo teatrale Gli Omini, per riflettere se L'ironia è donna (gestisce il match Oliviero Ponte di Pino, giornalista Radio Rai 3)
Giovedì 20 agosto sempre a Sarzana si terrà la serata Jena ridens con l'attore comico milanese Gioele Dix in scontro dialettico con gli scanzonati membri del gruppo Frigoproduzioni (arbitro sarà il conduttore e critico Graziano Graziani, Radio Rai 3 e Rai5).

Domenica 23 agosto in piazza Europa alla Spezia l'imperdibile confronto “tra divine”: Monica Guerritore, attrice di tanto teatro e cinema, in dialogo con Licia Lanera (arbitra Anna Bandettini, giornalista di La Repubblica).

domenica 9, domenica 16 agosto – giovedì 20 agosto : Fortezza Firmafede – Sarzana – ore 21.30
Ingresso: 5€ + prev
Le vendite inizieranno dal 28 luglio presso la biglietteria del Teatro degli Impavidi e presso lo Iat in Piazza S.Giorgio . Per info 3464026006 (teatro degli impavidi) / 0187305551 (iat sarzana) - numeri attivi negli orari di apertura.
Non è prevista la prenotazione, i biglietti sono nominali e direttamente acquistabili.
LAST MINUTE : i biglietti rimanenti saranno venduti anche sul luogo dell’evento un’ora prima dell’inizio dello spettacolo
VOUCHER: Per i 3 eventi che si tengono a Sarzana è possibile utilizzare i voucher rilasciati dal Teatro degli Impavidi per gli spettacoli annullati per l’emergenza Covid. Chi vuole utilizzare il voucher deve effettuare l’acquisto del biglietto presso la biglietteria del Teatro degli Impavidi.
Orari biglietteria Teatro degli Impavidi: martedi e giovedi 16-19, mercoledi 9.30 -12.30
Orari biglietteria Iat: da giovedi a sabato (mattina e pomeriggio, dalle ore 10.00 alle 12 e dalle ore 17.30 alle 19.30), la domenica dalle 17.30 alle 19.30

domenica 23 agosto - Piazza Europa, Spezia – 21.30
Ingresso: 10€ - prenotazione dei posti obbligatoria. Per effettuarla è necessario recarsi al Botteghino del Teatro Civico. I biglietti dovranno essere ritirati entro e non oltre la mattina stessa del giorno in cui è previsto lo spettacolo. 

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