Martedì 4 agosto alle ore 19 alla Pinetina del Centro Allende della Spezia lo scrittore Marco Ferrari presenta la sua ultima opera "L'incredibile storia di Antonio Salazar, il dittatore che morì due volte" edito da Laterza. Presenta Gabriella Tartarini. L'iniziativa, organizzata dalla Libreria Ricci, rientra nel programma estivo di Pin.
Il libro dello spezzino Marco Ferrari ha per scenario il Portogallo, retto per quaranta anni da una dittatura, la più longeva d'Europa. Alla sua guida António de Oliveira Salazar, uomo complesso e dalle mille contraddizioni. Il libro racconta la storia degli ultimi due anni di questo regime, una vicenda romanzesca e assolutamente reale.
Fatti e atmosfere che sembrano ricavate dalle pagine di Pessoa o di Tabucchi, la cui verità ci racconta cosa è stato il 'fascismo mediterraneo'. Dagli anni Trenta di Hitler, Franco e Mussolini, oltre i Beatles e i Rolling Stones, fino agli anni Settanta: tanto durò il regime dittatoriale di António Salazar in Portogallo. Ex seminarista, autore di un sottile sistema di repressione, si salvò dalla seconda guerra mondiale dando le basi delle Azzorre agli alleati e vendendo materie prime ai nazisti, creò duri penitenziari in isole remote e fortezze medioevali, trasformò Lisbona in una città di spie.
Resse, fino alla fine, un immenso impero coloniale che andava dalla Guinea al Mozambico, da Timor Est a Macao finché il suo modello fascista e corporativo non venne travolto dalla Rivoluzione dei Garofani del 1974 che riportò Lisbona in Europa. Nell'anno in cui tutto avvenne, il 1968, Salazar cadde dalla seggiola del callista e batté la testa. I danni cerebrali che seguirono l'operazione indussero il Presidente della Repubblica a provvedere alla sua sostituzione. In realtà, sebbene riacquistasse lucidità a tratti, nessuno osò mai confessargli che era stato defenestrato.
Così, per due anni, andò in scena la finzione del potere con riunioni ministeriali, visite di Stato e soprattutto un sistema informativo fatto su misura per lui: interviste televisive e radiofoniche e copie uniche del suo quotidiano preferito "Diário de Notícias". Una vicenda assieme tragica e surreale raccontata da Marco Ferrari che già aveva dedicato al Portogallo la sua principale opera ," Alla rivoluzione sulla Due Cavalli", da cui ha tratto la sceneggiature dell'omonimo film che ha vinto il pardo d'oro al Festival di Locarno 2001.