Adriana Beverini, per 21 anni nel consiglio del LericiPea, 10 volte presidente anche se ha dato le dimissioni poco tempo fa (“per non penalizzarlo con le mie esternazioni” come ci tiene a precisare) dopo che, insieme ad altri soci, lo aveva rilevato nel 1997, fondatrice e presidente del Premio Letterario “Montale Fuori di casa”, punta il dito sulla poca attenzione alle iniziative culturali della nostra provincia.
Lo fa con un post sulla sua pagina Fb: “di solito”, scrive la Beverini, “i territori che hanno la fortuna di avere, perchè gli provengono dal passato, dei tesori culturali da salvare, si fanno in cento per preservarli e rilanciarli. Vedi per esempio, a noi vicino, il Premio Viareggio, il Festival di Sanremo, vedi (non vicino a noi) la Biennale di Venezia, e tanti altri. Noi invece cosa facciamo? Abbiamo qualcosa di grande pregio che ci viene dal passato e che è cultura che nasce dal territorio e come lo trattiamo? Facciamo di tutto per cancellarne la memoria o sottovalutarlo. Qualche esempio lo voglio fare. Spezia e provincia avevano che gli derivavano dal passato tre tesori: Il Palio del Golfo, (anno di nascita 1932), Il Premio LericiPea (anno di nascita 1954) e il Premio di pittura Golfo della Spezia (anno di nascita 1933). Esaminiamo queste tre realtà: Il Palio del Golfo è rimasto a livello di strapaese senza riuscire a raggiungere un rilievo nazionale; il Premio di pittura del Golfo è stato lasciato morire nel 1965 con un revival asfittico a fine anni Novanta. E il Premio LericiPea, nato due anni dopo il Premio Viareggio, di livello internazionale, quest'anno da quello che conosco (io non faccio più parte del Consiglio) è in forse a causa della mancanza di fondi”.
La Beverini ricorda che quest’anno, ricorrendo il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Ungaretti, grande amico di Enrico Pea, il poeta toscano a cui fu dedicato nel 1958 il precedente Premio Lerici, potrebbe essere un’occasione speciale per rivitalizzare e rilanciare la manifestazione letteraria lericina, evitandone la fine.
“Ma come sempre, e soprattutto in questo momento” commenta tristemente, “sembra proprio che la cultura non sia un settore a cui dedicare risorse...”.