Grazie alla regista fiorentina Cristiana Cerrini (che ha curato anche il montaggio) e alla produzione di Lucia Manganaro Morelli, la mostra "Lindsay Kemp Claudio Barontini: disegni e fotografie" è diventata un “art documentary”. Il breve ma intenso documentario, acquistato e distribuito a livello internazionale dalla Videoplugger Ltd, società di produzione e distribuzione britannica con sede a Londra, ripercorre l’omonima mostra, allestita dal 26 ottobre 2018 al 24 febbraio 2019 al CAMeC, Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia. Una mostra promossa dal Comune della Spezia, richiesta dall'assessore Paolo Asti e prodotta dal CAMeC con testi introduttivi di Vittorio Sgarbi .
Il filmato, con sottotitoli in inglese, riprende il fotografo Claudio Barontini alle prese con il disallestimento dell'esposizione, mentre parla del suo modo di fare fotografia e racconta alcuni suoi ricordi legati alle fotografie scattate a Kemp.
Delineare la complessa fisionomia di Lindsay Kemp (1938 - 2018) è del resto impresa difficile: maestro e mentore del teatro/danza e del mimo, autore e interprete ineguagliabile di spettacoli replicati in tutto il mondo, genio garbato e irriverente, sconfina con naturalezza attraversando tutti i territori della creatività (e incontrandovi fra gli altri David Bowie che fu suo allievo e che Kemp trasformò in Ziggy Stardust, Federico Fellini, Rudolf Nureyev, Mick Jagger, Peter Gabriel, Kate Bush...) fino a quello dell’arte visiva, che coltiva fin dall’infanzia. I suoi personaggi ritratti sulla carta con un segno veloce, abbreviato, sicuro sono perlopiù marinai, prostitute, clown, toreri, ballerine...Eroi personali, archetipi realizzati in pochi attimi con pochi accenni cromatici e accomunati da quel brivido di precarietà che li rende simili all’artista. Kemp ha trascorso gli ultimi anni della sua vita a Livorno e qui ha conosciuto Barontini, che l'ha immortalato in una serie di scatti.
Livornese per nascita e formazione, Claudio Barontini affianca infatti all’esercizio della professione di fotoreporter di grande esperienza una dimensione più eminentemente creativa, che lo colloca fra i massimi e originali interpreti del ritratto fotografico, realizzato esclusivamente in bianco e nero. Numerosissimi i personaggi di spicco, in vari ambiti che ha fotografato, consegnandocene immagini di straordinaria intensità (oltre all’importantissimo sodalizio con lo scultore Pietro Cascella, ricordiamo, per esempio, Carlo d’Inghilterra, Susan Sarandon, Vittorio Gassman, Sofia Loren, Patti Smith, Liv Ulmann, Vivienne Westwood, Franco Zeffirelli).
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