Balletto romantico per eccellenza, Giselle segna l’apice di una nuova estetica. Tutù vaporosi, garza bianca, tulle e tarlatana invadono il palcoscenico.
Nella trasfigurazione fantastica di una tragedia, i Wilis partecipano all’illusione dell’immaterialità. Creato all’Accademia Reale della Musica il 28 giugno 1841, il balletto viaggia in Russia e scompare dal repertorio per ritornarvi in Francia nel 1910.
Oggi, nella versione di Patrice Bart e di Eugene Polyakov, fedele alla coreografia originale di Jean Coralli e Jules Perrot, il balletto continua a confermare i suoi primi successi.
Scene luminose e terrestri, visioni notturne e spettrali: la danza diventa il linguaggio dell’anima e la ballerina, con la sua lieve presenza, sembra trionfare sulla gravità.