È uno slancio d'amore per Genova "Una canzone per il Paradiso", il film di Nicola di Francescantonio, un po' documentario e molto fiction, che attraverso l'esile filo narrativo delle canzoni racconta la varia umanità che oggi come ieri popola il centro storico più grande d'Europa. Martedì 7 maggio ore 21.15 anteprima nazionale al Cinema Il Nuovo di Via Colombo 99. Il film ha una sceneggiatura apertissima dove lo spettatore è condotto per mano da Don Gallo e Gino Paoli, che partendo da due poli estremi - gli scorci da cartolina di Boccadasse e il calore della Comunità di San Benedetto - s'aggirano tra i caruggi trasportati dall'onda dei ricordi.
Parlano a ruota libera tra la bottega del barbiere e i trans del ghetto, ricordano quando quelle vie erano presidiate dai marines, nel dopoguerra, e dalle navi sbarcavano i dischi con la musica brasiliana, il jazz, i cantautori francesi come Brassens. Tra i caruggi dell'angiporto un gruppo di ragazzi iniziava a scrivere canzoni. «Figli della guerra che hanno solo subito», li descrive Gino Paoli. Scuola dei cantautori genovesi, li chiamiamo noi oggi. Lauzi, Bindi, Tenco, De Andrè nel film rivivono nelle testimonianze di chi negli anni è stato al loro fianco: Gian Franco Reverberi, Giorgio Calabrese, Arnaldo Bagnasco. Ma non ci sono solo i cantautori nel film. Anzi, le loro voci realizzano un contrappunto con l'umanità che abita i vicoli, ritratta in sequenze da docufiction (molti gli inserti dall'Archivio Ansaldo) in cui questi non-attori, impacciati dalla presenza della cinepresa, risultano spontanei solamente a sprazzi. Indubbiamente il piccolo budget ha pesato - e non poco - sul risultato finale di una produzione, almeno sulla carta, vincente. C'è la trans Sara Hermanns (vera protagonista femminile del film) che conquista un giovane scenografo scaraventato sul set e lo porta a visitare il basso in cui lavora. C'è il limonaio morto senza un centesimo, a cui le prostitute del quartiere pagano il funerale. C'è una bella composizione dei colori del centro storico, che esalta la bellezza che vive tra muri decrepiti e inferriate arrugginite.
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