E’ stato inaugurato questa mattina, alla presenza delle autorità, il monumento celebrativo dei 150 anni dell’Arsenale militare marittimo della Spezia.
Un blocco di marmo botticino del peso di 5kg che rappresenta l'unione tra la società civile e militare della Spezia, come ha raccontato l'artista Giulia Vaccari: "La richiesta del concorso era quella di rappresentare il legame tra la città e l'Arsenale. Ho pensato così alla sagome di un uomo che incornicia l'arsenale e alla sagoma di un militare che incornicia l'arsenale". L’artista, specializzanda in scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze ha quindi scolpito un lavoratore civile da un lato mentre, contrapposto, un militare, le due figure che simboleggiare le due forze lavoro spezzine.
Di seguito il discorso tenuto dal Sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, in occasione dell’inaugurazione del monumento in piazza G. Patroni:
«Autorità civili, religiose e militari, cittadini tutti,
permettetemi di ringraziare tutti voi per la vostra presenza all’inaugurazione del Monumento Porta 9#, in occasione del 150° anniversario della fondazione dell’Arsenale Militare Marittimo e in particolare ringrazio della sua presenza il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Amm. Giuseppe Cavo Dragone. Il grande giornalista e scrittore spezzino a cui è titolata questa Piazza, Gino Patroni, chiamava La Spezia con il suo tipico e celebre umorismo “periferia dell’Arsenale”.
Il suo non era soltanto umorismo, ma anche una grande consapevolezza sociale in un momento storico in cui l’Arsenale Militare era, per le famiglie spezzine, lavorativamente parlando, la principale fonte di sostentamento. Soltanto per dare qualche dato, negli anni Ottanta i soli dipendenti civili dello stabilimento sfioravano le tremila presenze. E non è soltanto una questione di numeri, ma di professionalità, di mestieri estinti o che sono in via d’estinzione: penso ai palombari interni per taccare le navi nei bacini o ai maestri d’ascia che lavoravano i legni delle navi. Oggi, purtroppo, sono tutti mestieri, saperi, conoscenze ed esperienze che sono andate perdute ma che hanno caratterizzato fortemente la popolazione spezzina.
150 anni dell’Arsenale Militare significano 150 anni della storia della nostra Città: abbiamo una storia secolare, indipendente da quella dell’Arsenale, ma è indubbio che uno dei motori che ha accelerato il processo di divenire comunità è stata proprio la sua costruzione. La città è cambiata con l’Arsenale, l’Arsenale è cambiato con la Città e forse, in questo momento storico, Gino Patroni si sorprenderebbe nell’affermare, con il suo solito sarcasmo spezzino, che ad oggi è l’Arsenale ad essere “periferia della Spezia” perché dal punto di vista lavorativo, ha perso purtroppo la sua centralità.
Colgo allora l’occasione del momento per affermare che da questi 150 anni potrebbe partire un cambiamento per la prima volta costruito insieme alla Città, passo dopo passo, anche affrontando il problema della carenza di personale, civile e militare perché non si perdano le maestranze arsenalizie e con una maggiore apertura nell’affidamento delle aree della Marina Militare.
Oggi con questo monumento, Porta 9#, non celebriamo soltanto i 150 anni di storia dell’Arsenale ma il rapporto profondo fra Città e Arsenale, con l’auspicio che negli anni che verranno esso si manterrà forte come il marmo per traguardare insieme un futuro migliore per la Città, per la Marina Militare, per l’Italia.
Concludo ringraziando l’artista Giulia Vaccari con l’impegno dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze che ha realizzato l’opera che è stata donata alla Città dall’Associazione Amici del Museo Navale e della Storia, l’Assessore alla Toponomastica Paolo Asti per il lavoro svolto con grande dedizione e passione senza il quale oggi questa statua non potrebbe essere qui, e un particolare ringraziamento alla commissione toponomastica».