Martedì 6 agosto alle ore 21,30 a Tellaro, nella piazzetta dell’ex oratorio, nella rassegna di “Libi ‘n Selàa”. La Mutuo Soccorso di Tellaro, in collaborazione con il Centro Pannunzio di Torino, dedicherà una serata a Mario Soldati a vent’anni dalla scopmparsa.
A tenere la conferenza e presentare il suo libro "Mario SOldati la gioia di vivere", sarà il prof. Pier Franco Quaglieni, amico personale del grande maestro e cofondatore con lui e Arrigo Olivetti del Centro Pannunzio, di cui Soldati fu presidente per molti anni.
Il libro è ricco di autorevoli testimonianze che aiutano il lettore a conoscere la poliedrica figura del Maestro. Mario Soldati è stato un intellettuale capace, come nessun altro, di spaziare con grande successo in molti campi della cultura, dalla letteratura, nel cinema, fu sceneggiatore e regista, perfino attore. E’ stato giornalista e nella televisione italiana che nasceva ha contribuito come autore di sceneggiati e conduttore di importanti trasmissioni, è stato ricercatore e inventore di una nuova televisione che portava i telespettatori alla scoperta della cultura del cibo e della tradizione agroalimentare italiana
Non si può dimenticare il Soldati ambientalista che, nel nostro golfo, portò avanti con grande determinazione importanti battaglie ambientaliste, si schierò fin da subito contro la realizzazione del porto petrolifico o per il restauro della chiesa di San Pietro a Portovenere e la sua ultima battaglia a favore del rafforzamento della falesia di Tellaro.
Innamorato della bellezza suprema di questa terra, raccontava di averla scoperto attraverso il racconto di un amico inglese che gli parlava di manoscritti lasciati dal grande romanziere inglese D.H.Lawrence, in una vecchia cassapanca, dentro un mulino a vento, sulla collina fra gli ulivi. Nell’estate del 1959, insieme alla moglie Jucci e ai tre figli, arrivarono a Lerici dove affitarono una piccola imbarcazione a remi, per raggiungere la baia di Fiascherino. Soldati rimase talmente affascinato da quei luoghi che, l’estate successiva affittò una villa nella piccola baia, sopra la spiaggia, proprio di fronte alla scogliera che, fra i pini e i lecci, nascondeva quella che di li a poco, sarebbe diventata la sua casa per più di trent’anni dove scrisse numerose delle sue opere.