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Sarzana, la Calandriniana siamo noi (Video) In evidenza

di Luca Manfredini – Perché parlare della Calandriniana? Perché è arte e cultura, perché è la preziosa eredità della magia di Graziano Dagna, perché è Sarzana, perché siamo noi.

Pronto al via l'indissolubile doppio evento ferragostano: La Soffitta nella Strada e La Calandriniana – dal 3 al 18 agosto ancora una volta l'una in perfetto corredo dell'altra.

Era un ormai lontano maggio del 1981 quando l'allora Assessore al Turismo sarzanese, Lorenzo Forcieri, diede l'incarico al pittore Graziano Dagna (insegnante di ruolo presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara) di organizzare una manifestazione artistica per la città di Sarzana, da tenersi nel mese di agosto.

Una sfida allora poi vinta, ovvero: portare pittori e scultori a creare le loro opere davanti al pubblico, non più chiusi nei loro studi ma in una magica piazza Calandrini.

39 edizioni che hanno portato alla notorietà sia la Calandriniana sia la piazza che la ospita, entrambe indissolubilmente legate nell'immaginario collettivo.

Così nacque "La Calandriniana", simbolo indiscusso sarzanese. Così nacque in Italia quella manifestazione prima in ordine temporale che ancora oggi continua per merito della sua unicità. Così nacque una tradizione che prosegue e si rinnova, anche dopo la scomparsa di Graziano, grazie all'infaticabile impegno della sua compagna artistica e moglie, Clara Mazzini (in Dagna), ed alla giusta valorizzazione delle Amministrazioni che si sono succedute.

Anche l'Amministrazione Ponzanelli ribadisce il suo pieno appoggio al prosieguo della manifestazione e dal capitolo Cultura riesce anche a trovare una buona sovvenzione aggiunta al classico patrocinio, il che consentirà a Clara di lavorare in tranquillità sull'acquisto tele, noleggio telai per sorreggerle e stampa della brochure dedicata.

Otto gli artisti che si cimenteranno nelle loro creazioni, otto pittori che daranno il giusto contributo a questo rito sarzanese, otto artisti dalla Liguria, Toscana, Emilia, Russia e Moldavia.

La denominazione completa: "Calandriniana – Laboratorio incontri d'arte, come nasce un quadro", e relativo marchio, sono stati ideati dalla stessa Clara, anche lei artista e pittrice diplomata all'Accademia carrarese.

Un vero e proprio "laboratorio sotto le stelle" nato in uno piccolo scorcio sarzanese d'incommensurabile bellezza, un'officina d'arte in cui viene messo in pubblico ciò che un artista generalmente crea nell'intimo del proprio studio, non solo la tecnica usata ma anche e soprattutto il "proprio essere" di persona e artista.

Un mettersi a nudo davanti a tutti che è stimolo ma anche tormento, per alcuni artisti una sfida difficile, per altri un pungolo, una motivazione.

La Calandriniana è anche trampolino di lancio per giovani pittori che si affacciano al difficile ed affascinante mondo dell'Arte ed hanno voglia e coraggio di confrontarsi con una grande tela e con il pubblico attento, curioso e talvolta critico, che partecipa numeroso.

Per altri è conferma e ricerca di nuova ispirazione.

Da 54 anni la "Soffitta nella Strada" ci accompagna come mercato antiquario più antico e prestigioso della Regione, da 38 anni la "Calandriniana" anima le calde serate sarzanesi, ospitando artisti locali, nazionali e internazionali e trasformando un po' tutti noi che andiamo a curiosare nelle vesti di momentanei critici d'arte.

L'interno del cerchio tracciato dalle ampie tele in costruzione diventa un salotto estivo in cui appassionati e curiosi si siedono per seguire l'evoluzione delle tele, le tecniche usate dai vari artisti, gli eventi correlati e anche per scambiare chiacchiere ed impressioni con gli artisti stessi.

Quindici giorni intensi persi tra le vie del centro storico a curiosare tra banchi di antiquariato e tele d'arte, tra negozi, musica e ristoratori, alla ricerca di un pezzo inusuale da comprare, di un gelato o una birra per rinfrescare e di quel crescere costante, giorno dopo giorno, di pennellate colorate sulle bianche tele cercando di anticiparne il risultato finale.

E ogni anno, dopo due soli giorni dalla conclusione del tutto, esci e già ti mancano le serate passate nella confusione antiquaria delle vie storiche e nel nostro salotto cittadino preferito: quella piazza Calandrini così minuta ma così grande e importante.

Nella bocca rimane un po' di amaro e la sensazione dispettosa che l'estate stia finendo.

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