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Per la sua quarta regia Rocco Papaleo, l'attore torna nella natia Basilicata per riflettere sulla vita e sulla poesia. Al cinema Odeon Medaiteca Regionale , il lungometraggio segna il debutto sul grande schermo di Giorgia.Con nostalgia, il suo tocco stralunato, ma anche una profonda conoscenza dell’immortale questione meridionale e della sua Basilicata che mostra e non “usa” come location prestanome per altri set, Papaleo, accompagnato da un cast di vaglia e dalla colonna sonora jazz di Michele Braga, rende omaggio, in un mondo contemporaneo così affaccendato dai fatti, all’importanza del viaggio interiore di un uomo che, suo malgrado, riflette sulla vita, ne ritrova la poesia ed infine i colori. Non si può non voler bene a Rocco Papaleo, che in un solo film mette dentro il jazz e Rocco Scotellaro, dirige bene attori quasi tutti esordienti (non solo Giorgia), crede nei suoi personaggi e vuole che anche lo spettatore se ne innamori. La Medaiteca inoltre oltre che "Scordato" continua la programmazione di Mia con Edoardo Leo in stato di grazia.
Venerdì 14 Aprile
ORE 15.30 SCORDATO
ORE 17.45 MIA
ORE 20.30 SCORDATO
Sabato 15 Aprile
ORE 16.00 MIA
ORE 18.00 - 20.30 SCORDATO
Domenica 16 Aprile
ORE 15.00 MIA
ORE 17.00 - 19.00 SCORDATO
Mercoledi 19 Aprile
ORE 15.30 - 17.45 - 20.30 SCORDATO
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WOMAN ti aspetta in Mediateca Ligure Sala Odeon con la promozione Festa della Donna - entra con una amica e paghi un soo biglietto
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Una nuova avventura Disney arriva alla Sala ODEON MEDIATECA REGIONALE - STRANGE WORLD. I componenti della famiglia Clade sono celebri esploratori. La scoperta di una terra inesplorata, popolata da fantastiche creature, costringerà la famiglia a mettere da parte le divergenze interne per lanciarsi nella loro più importante missione.Da Martedi 3 a venerdi 6 gennaio ore 16.00 Pero ogni adulto un bambino è gratis.
La programmazione.
Dopo l’anteprima di Venezia 79 , il pluripremiato e candidato agli Oscar per la Francia Saint Omer arriva nella Mediateca Regionale sala Odeon da Giovedi 15 Dicembre. Diretto da Alice Diop, questo film al femminile è un’opera prima potente ed emozionante interpretata magistralmente da Guslagie Malanda e Kayjie Kagame che donano ai rispettivi personaggi un’anima irrequieta nascosta da un’esteriorità sommessa. La scrittrice Rama assiste al processo di Laurence Coly al Tribunale di Saint Omer. La giovane donna è accusata di aver ucciso la figlia di 15 mesi dopo averla abbandonata sulla riva di una spiaggia nel nord della Francia. Rama ascolta ogni parola che viene detta in tribunale per ricostruire l’accaduto, e prova a delineare una rivisitazione del mito di Medea. Ma il fatto di essere incinta di quattro mesi la coinvolge direttamente e, giorno dopo giorno, Rama comincia a mettere in discussione se stessa e il suo futuro di madre. Saint Omer lascia spazio a momenti riflessivi che hanno molto da dire. Una struttura parallela che segue due donne, estranee ma con delle cose in comune: da una parte il processo e dall’altra Rama con la sua relazione controversa con la madre e un compagno bianco che le vuole bene ma la fa sentire un po’ sotto pressione.E c’è spazio anche per i flashback di Rama che aiutano il pubblico a comprendere meglio i suoi pensieri e le sue scelte. La regia di Diop tende a osservare i suoi attori, senza cambiare troppo location, ma sfruttando l’intensità dei loro sguardi. Ci si interroga sull’innocenza o la colpevolezza, sulla verità e le bugie, tra rivelazioni, segreti e confessioni. Non è il solito dramma giudiziario, piuttosto uno studio letterario e un metodo per studiare l’umanità nella sua identità contraddittoria, ricca di sfumature e incertezze.
ORARIO SPETTACOLI
Dal 9 al 14 dicembre.
È appena approdato nelle sale cinematografiche Bentu, e la Mediateca Ligure Sala Odeon non si è lasciata sfuggire l'occasione di presentarlo al pubblico ospitando l'Associazione Culturale spezzina " Grazie Deledda", le proiezioni sono Martedi 22 novembre ore 18.00 e 20.30. Ambientato nella Sardegna degli anni Cinquanta, Bentu racconta una storia di resistenza ostinata, dove il protagonista non cede alla comparsa delle macchine agricole e preferisce ancora, dopo la mietitura manuale, affidarsi al vento per la separazione dei chicchi di grano dalla paglia, come da antica tradizione. Liberamente tratto da Il vento e altri racconti di Antonio Cossu (edizioni Aedes, Cagliari), tutto il film è un elogio alla dimensione sospesa del tempo, dove l'uomo è ancora in sintonia con la natura, nonostante le minacciose avvisaglie di una modernità che irrompe in una civiltà contadina dai ritmi quasi arcaici. In questo scenario si snoda anche la storia dell’amicizia intergenerazionale tra i protagonisti: Raffaele (Peppeddu Cuccu, il bambino di Banditi a Orgosolo) e il piccolo Angelino. Bentu è un film che per la sua immensa fotografia e i suoni della natura che ne costituiscono la colonna sonora, merita di essere apprezzato al cinema, in quanto sul piccolo schermo perderebbe almeno metà del suo fascino. Un sentiero, quello percorso dalla narrazione delle immagini e dei personaggi di Bentu che si pone apertamente in controtendenza rispetto alle regole dominanti del cinema mainstream. Bentu è stato prodotto dalla società Viacolvento, con il sostegno e il supporto di Sardegna Film Commission in associazione con Antioco Floris per l’Università di Cagliari e coprodotto dall’Isre (Istituto Superiore Regionale Etnografico), con il contributo del ministero della Cultura, della Regione Sardegna e dei comuni di Guasila, Sanluri e Turri.
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Arriva alla Sala "Odeon" della Mediateca Ligure martedi 8 ore 20.30 e mercoledi 9 ore 17.00 e 20.30 Camino Skies, un film sulla vita, l'amore e le perdite personali elaborate lungo il Cammino di Santiago.
Sei sconosciuti decidono di percorrere gli 800 chilometri del Cammino di Santiago per superare i propri limiti e affrontare i traumi personali che la vita gli ha riservato. Il viaggio, molto faticoso ma a tratti esilarante, offre a ciascuno di loro la possibilità di mettere alla prova i limiti della propria forma fisica e di fare i conti con le recenti perdite personali.
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Non solo le grandi prime nella sala Odeon della Mediateca Regionale Ligure , martedi 25 e mercoledi 26 una due giorni di Cinema Indipendente. Quando si pensa al cinema indipendente probabilmente vengono in mente i prodotti cosiddetti d’essai, oppure pellicole il cui significato diventa profondamente meditativo, riflessivo, in altri tempi avremmo scritto “non commerciale”. Eppure le realtà di questo genere vivono una propria bellezza per via del fatto che non solo non si “piegano” alle logiche di mercato, bensì propongono l’autenticità del pensiero dell’artista. La sala Odeon da spazio martedi 25 alle ore 20.30 con la prima in Liguria di Malacarne accompagnata dalla regista Lucia Zanetin. Un film per gli amanti della montagna, pieno di bellissimi panorami, di passione, di forti sentimenti e di arcani misteri. Girato tra i 1800 e 2000 metri sui monti di Veneto e Trentino, con il supporto del Centro Cinematografico e Cineteca del C.A.I Il titolo richiama le famose “Buse di Malacarne”, sopra la Val di Primiero, un ambiente incontaminato e suggestivo. Una storia con dinamiche noir che si sviluppano attorno alla ricerca di un figlio scomparso. Un noir , che ha per protagonista una montagna inviolata e misteriosa, che attira a sè i diversi protagonisti. I legami che s’intrecciano tra loro alimentano un clima di sospetto, acuito dall’ambiente. Il desiderio e la paura profonda di percorrere sentieri inaccessibili li conducono al colpo di scena finale, dove si comprende la vera essenza delle cose. Di altro genere la proposta di mercoledi 26 Ottobre sempre alle ore 20.30 con Bosco, realizzato da Alicia Cano Menoni, una regista italouruguaiana di Salto ( che sarà collegata da remoto con la sala) , coprodotto tra Uruguay e Italia, “Bosco” è il frutto di 13 anni di lavoro della regista in un viaggio personalissimo alla scoperta delle proprie radici tra il protagonista il nonno Orlando Menoni, scomparso nel 2020 a 103 anni e un piccolo paesino della Lunigiana sospeso nel tempo dove sono rimasti solo poco più di 10 abitanti, circondati dalla natura. Un’occasione da non perdere, la visione del film che racconta un pezzo di Lunigiana, per scoprire la storia del territorio sulla scia dei racconti di nonno Orlando. Che non aveva mai potuto vedere il proprio luogo di nascita incastonato nel bel mezzo al cuore della Toscana ai confini con la Liguria (Bosco di Rossano, appunto), ma ne poteva descrivere ogni angolo basandosi sulle memorie e gli aneddoti tramandati di generazione in generazione. Fino ad arrivare ai giorni nostri.
Il nuovo film di Francesca Archibugi
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