1.700 tavole con dati e calcoli che delineano nei dettagli la variante delle fondazioni del nuovo ospedale del Felettino. Le ha presentate la settimana scorsa Pessina Costruzioni, l’azienda che nel 2015 ha vinto l’appalto, dopo una richiesta di ulteriori integrazioni.
Oggi (venerdì 4 aprile, ndr) a Genova c’è stata la prima riunione di Ire, la società in house della Regione Liguria che ha il ruolo di stazione appaltante, per l’analisi dei documenti presentati dall’azienda.
Ad occuparsi dell'esame delle tavole sarà un “verificatore”, un’impresa appositamente incaricata da Ire, che dovrebbe fornire i primi riscontri intorno alla metà di aprile, in vista di un’altra conferenza dei servizi che si terrà giovedì 18.
Si tratterà però di indicazioni di massima, non di carattere definitivo, ma che comunque consentiranno di capire se il percorso può andare avanti o meno. Oppure se un nuovo ostacolo, come un’altra richiesta di integrazioni, rallenterà ancora una volta un appalto che assomiglia sempre di più a una storia infinita.
Nel frattempo partirà anche l’analisi degli enti territoriali competenti: il Comune per la valutazione idrogeologica e la Provincia per quella sismica. Proprio la Provincia ha rilevato l’assenza di alcuni documenti, di natura esclusivamente amministrativa e non tecnica, che verranno richiesti a Pessina e Ire.
Il palazzo di via Veneto è stato letteralmente invaso dalle 1.700 tavole dell'azienda: ci sono volute ore per scaricarle e chiuderle a chiave all'interno di una stanza, ora interamente occupata dai faldoni. Un bel daffare per i tecnici della Provincia, che avranno l'onere di analizzare le carte. Un lavoro che richiederà non poco tempo.
Tutta la questione gira attorno a una variante delle fondazioni (senza aumento di costi né di tempi) presentata a fine 2016 dall’azienda per scongiurare il rischio di cedimenti del nuovo ospedale a otto piani, dopo una raccomandazione ricevuta dalla Provincia.
Sono passati due anni e mezzo e, tra periodi di stallo e rimpalli di accuse tra Pessina e Ire, non si è ancora arrivati a un verdetto definitivo. Mentre il cantiere resta di fatto bloccato e la previsione di fine lavori, fissata a novembre 2020, è ormai l’ennesima data che non verrà rispettata.
Il rischio concreto è che Pessina, davanti a una bocciatura della variante, rescinda il contratto, magari anche con una richiesta danni e una segnalazione alla Corte dei Conti per danno erariale, come aveva fatto trapelare qualche mese fa.
Un contenzioso che bloccherebbe definitivamente il cantiere e sarebbe l’addio al nuovo ospedale, dopo la posa della prima e della seconda pietra.