Qui sotto un pensiero che ha scritto uno di noi, non importa il nome perché davvero il ricordo è collettivo e ci abbraccia tutti.
Pensavamo di pubblicarlo ieri, appena appresa la notizia. Abbiamo poi preferito limitarci a un semplice saluto più che a un ricordo, perché sapevamo che Gianluca avrebbe preferito così.
Oggi però, viste le tante attestazioni di stima da parte di lettori, istituzioni e colleghi giornalisti, abbiamo pensato di condividerlo con voi.
E lasciatemi anche esprimere un ringraziamento a tutti. Soprattutto ai colleghi delle testate giornalistiche che hanno voluto ricordare Gianluca e il suo lavoro. Grazie di cuore. E’ proprio vero che il dolore ci avvicina e ci accomuna...
"A volte è difficile trovare le parole. Soprattutto quando se ne va un collega, non un collega qualunque, ma un amico, un confidente, un compagno di aspre discussioni, per tanti ragazzi passati da Gazzetta una vera e propria guida. Nella notte di ieri, a causa di una grave malattia, ci ha lasciato Gianluca Solinas, che nel 2011 aveva contribuito a fondare questo giornale, scrivendoci fino all'anno scorso.
Gioviale, ironico, a tratti cinico, con la battuta e la penna sempre pronte (e anche la forchetta, a dire il vero), era stato per tanti anni l'anima e il punto di riferimento della nostra redazione. Che avesse un carattere difficile non lo si può negare: amava andare controcorrente, soprattutto quando scriveva, fregandosene bellamente delle convenzioni, a costo di essere ricoperto di critiche. Ma era proprio questo a renderlo, a suo modo, unico."Gianlu, fai un editoriale così scoppia un casino", scherzavamo, ma neanche troppo, in redazione. Innamorato del mondo orientale, recentemente aveva scritto una guida sui generis sulla Thailandia, che aveva girato in lungo e in largo partendo "solo con qualche soldo in tasca, così, all'avventura", come ricordava sempre con un sorriso divertito. Consapevoli che queste poche righe, scritte con grande dolore, non possono riassumere una persona bella e complessa come Gianluca, ci stringiamo ai familiari, ringraziando i colleghi che ci hanno espresso vicinanza. Ora siamo tutti più vuoti. Ciao Gianlu, ci mancherai tanto".