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Francisca non esiste, ma rappresenta troppe donne: Giada Campus racconta la violenza domestica In evidenza

Il suo libro "Con le mani nel cotone" è un romanzo crudo e tagliente. La UIL lo ha voluto presentare alla Spezia.

 

Si inserisce tra gli eventi organizzati nell'ambito delle celebrazioni della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne la presentazione del libro di Giada Campus "Con le mani nel cotone". L'evento è stato organizzato, con il supporto del Comune della Spezia, dalla UIL ed è proprio la Segretaria spezzina del sindacato, Nadia Maggiani, a presentare l'autrice ed introdurre la sua opera: “Giada Campus, anche lei appartenente alla famiglia Uil, con questo libro denuncia il silenzio di tante donne che subiscono storie di violenza quotidiana”.

Presente anche il Segretario Generale UIL Liguria Mario Ghini: “Grazie per questa iniziativa che serve anche per far conoscere alla cittadinanza spezzina Giada Campus che, da addetta stampa Uil, tratta anche le problematiche del lavoro, anche nei loro risvolti che toccano in modo precipuo le donne”.

Ringraziamenti alla UIL vengono dall'Assessore del Comune della Spezia con delega alle pari opportunità Giulia Giorgi: “Grazie per quello che avete fatto e per quello che state facendo; fare rete è fondamentale e un libro è un'occasione importante per raccontare la storia di una donna, che poi è la storia di tante donne.
Voglio ringraziare la Uil che è sempre impegnata in prima linea con noi per lo sportello per le donne contro alla violenza, 24h su 24h. Nel 2019 cercheremo di avere un servizio ancora più efficiente”.

Elisabetta Barbana, membro della Consulta Provinciale, legge alcuni passaggi del libro, per permettere di “entrare” meglio nel romanzo.

Sono poi le parole della stessa autrice, Giada Campus, a sintetizzarne il contenuto: “La storia è ambientata negli anni '70 del '900, un'epoca di immigrazione per i sardi che cercavano di approdare nel continente. Protagonista del libro è proprio una donna sarda, Francisca, che arriva nel genovesato e lavora in una filanda. La giovane è costretta a subire la volontà del marito Gavino, che
la sfrutta facendola lavorare in fabbrica, la picchia e la umilia in ogni occasione”.

“La storia è tutto frutto della mia fantasia – sottolinea l'autrice - ma le violenze e le umiliazioni subite sono vere, sono le storie di tante donne. Come loro, Francisca è tradita dalla famiglia e offesa da chi la doveva difendere”.

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