“Sono numeri su cui dobbiamo riflettere”. Così il Direttore Sanitario dell’Asl5 Maria Antonietta Banchero ha commentato i numeri degli accessi in codice rosa al pronto soccorso pediatrico della Spezia nei primi dieci mesi del 2018.
I dati sono stati diffusi oggi, nel corso del convegno "La violenza contro le donne: una priorità sanitaria e sociale" organizzato dall'Asl in Sala Dante: sono stati 51 gli accessi in codice rosa globale (inteso come fragilità cioè abuso, maltrattamento, violenza assistita, autolesionismo, stato ansioso e psicosi) nel corso di quest’anno. Di cui 13 con diagnosi di abuso, maltrattamento e stato ansioso.
I bambini arrivati al pronto soccorso generale in codice rosa durante la notte o la domenica, invece, nei primi dieci mesi di quest’anno sono stati 31, di cui 13 con diagnosi di maltrattamento, panico e stato ansioso, e uno per abuso (un paziente di 8 anni); 9 di questi, inoltre, sono stati ricoverati in osservazione breve intensiva.
Numeri preoccupanti, ancor di più se si considera che di questo mondo sommerso spesso viene a galla solo una piccola parte.
“Sono dati che ci devono spingere a proseguire la formazione del nostro personale”, ha aggiunto Banchero, che ha commentato anche il fenomeno della violenza sulle donne, al centro del convegno: “È un problema che il sistema sociosanitario ha l’obbligo di intercettare: siamo noi i primi a venire in contatto con le donne vittime di violenza. In un’indagine Istat del 2014 è stato rilevato che un terzo delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito almeno una volta violenza in varie forme”.
I NUMERI DEGLI OSPEDALI SANT’ANDREA E SAN BARTOLOMEO
Questo il quadro degli accessi al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia per violenza altrui negli ultimi tre anni: nel 2016 si sono registrati 502 ingressi (180 donne e 322 uomini, di cui 332 italiani e 170 stranieri), nel 2017 411 accessi (159 donne e 252 uomini, di cui 267 italiani e 144 stranieri) e infine nei primi dieci mesi di quest’anno si sono rilevati 385 accessi (141 donne e 244 uomini, di cui 256 italiani e 129 stranieri).
Gli accessi in codice rosa al pronto soccorso del Sant’Andrea, invece, sono stati 4 nel 2016, 6 nel 2017 e 4 nei primi dieci mesi del 2018, mentre il San Bartolomeo di Sarzana ha riscontrato 8 accessi in codice rosa nel 2018: tutte donne (42 anni l’età media), dimesse con una prognosi media di 8 giorni. Di queste 8 donne, 5 hanno dichiarato la violenza subita (percosse) al triage, le restanti 3 lo hanno dichiarato al medico durante la visita.
ACCOGLIENZA E RISERVATEZZA: LA STANZA DEL CODICE ROSA
Da agosto, nel pronto soccorso pediatrico del Sant’Andrea, è operativa una stanza apparentemente uguale alle altre, ma di straordinaria importanza: la stanza del codice rosa, aperta grazie all’impegno della onlus “Amici della Pediatria”.
Accogliente, luminosa e oggi dotata anche di un monitor multiparametrico, è destinata ai bambini che arrivano in reparto in codice rosa.
“L’idea è nata quando in pronto soccorso arrivò una bambina di soli 3 anni, violentata da un adolescente di una casa famiglia: fu sottoposta a un intervento di ricostruzione e soggiornò in reparto – ha raccontato oggi in Sala Dante Alessandra Mari, presidente dell’onlus – Nacquero delle riflessioni, perché mancava uno spazio dedicato alle cure di questi bambini oggetto di maltrattamenti. Così iniziò la progettazione di questa stanza, che oggi rappresenta un dovuto atto di tutela nei confronti di questi pazienti”.
All’accesso al pronto soccorso pediatrico a ogni bambino viene attribuito un codice, che nel caso di un maltrattamento è sempre almeno di livello giallo. Perché, come ha spiegato ancora Mari, “esiste sempre una criticità psicologica che richiede che il bambino sia trattato in tempi rapidi, evitando le lungaggini del pronto soccorso”.