Lo scorso 30 luglio, a Lerici, un corriere impegnato nel consueto giro di consegne aveva subito una rapina: un giovane travisato, impugnando un coltello, si era fatto dare il plico che il malcapitato stava per consegnare in contrassegno, per l’importo di milleduecento euro. L’episodio, sin da subito, era apparso strano ed aveva fatto sorgere nei Carabinieri, cui il corriere si era immediatamente rivolto, il dubbio che l’ignoto rapinatore avesse la certezza del contenuto del plico asportato ed avesse premeditato ed organizzato l’azione. A rafforzare la convinzione vi era anche il fatto che il numero di telefono indicato come contatto per la consegna fosse intestato ad uno straniero residente in un paese mediorientale. Il plico asportato, infine, è risultato contenere un I-phone X, ordinato on line.
I militari si sono quindi messi, con pazienza certosina ad incrociare i dati sul destinatario del plico e a visionare tutti i filmati delle telecamere di videosorveglianza installate dall’amministrazione comunale, che si sono rivelate risolutive: un giovane inquadrato in alcuni fotogrammi, infatti, oltre a rispondere alla descrizione fornita dalla vittima, è risultato imparentato con il destinatario del pacco, che tuttavia era assolutamente ignaro della consegna ed è stato accertato essere estraneo alla vicenda.
Continuando ad indagare, i Carabinieri della Stazione di Lerici sono quindi risaliti all’identità del giovane rapinatore, residente in Val di Magra: il giovane, abilissimo con i computer e la tecnologia informatica, aveva infatti ordinato, sotto falsa identità e oscurando le tracce di navigazione che consentissero di risalire a lui, il carissimo smartphone, organizzandosi per sottrarlo alla consegna, anziché pagarlo in contrassegno. Per evitare di essere rintracciato, inoltre, aveva fatto in modo di fornire come contatto telefonico quello di una scheda SIM e di un cellulare usa e getta acquistati nel dark web ed intestati ad un falso nome.
Tutte le accortezze adottate, però, pur avendo reso la vita difficile agli investigatori dell’Arma, non hanno impedito che, una volta individuato ed ottenuto un decreto di perquisizione, il giovane se li vedesse comparire alla porta di casa. Nella sua abitazione è stato recuperato il cellulare asportato e sono stati trovati e sottoposti a sequestro sia il coltello che gli occhiali da sole utilizzati nella rapina.
Il giovane ha anche dovuto affrontare, oltre alla denuncia di cui dovrà rispondere in Tribunale, le ire dei genitori, sorpresi e avviliti per l’accaduto.