Pare continui la cattiva informazione sull’incidenza occupazionale collegata alle singole e specifiche attività col complessivo utilizzo del nostro mare e del nostro territorio;tali informazioni generano confusione e non danno una visione reale dell’oggi e del domani per dare risposte positive allo sviluppo occupazionale e alla salvaguardia ambientale.
Infatti una cosa è la cantieristica navale,con i suoi carichi di lavoro,altre sono la nautica da diporto,in enorme sviluppo, la crocieristica legata al turismo e tutt’altra cosa è il porto commerciale containers.
Riteniamo non attendibile indicare sullo stesso piano dell’economia del mare le prospettive delle singole attività in quanto si tratta di realtà con un futuro di sviluppo assolutamente diverso e con incidenza sull’uso del mare con parametri notevolmente diversificati sull’occupazione e sull’ambiente e pare giunto il momento di fare proposte credibili e trasparenti sia da parte dell’Autorità Portuale di sistema del mare ligure orientale sia da parte di alcuni sindacati come da parte degli operatori Portuali.
Insomma in questa città si deve smettere di fare annunci per protagonismo e difendere l’esistente ma servono proposte e scelte lungimiranti per evitare di vivere alla giornata e per dare,finalmente, risposte occupazionali per i nostri giovani.
L’Autorità portuale negli ultimi due anni del suo mandato ha fatto scelte contraddittorie dando priorità a opere di 2^ fase senza il minimo rispetto per del P.R.P. ,dei riempimenti a mare per nuove banchine portuali senza capire che la vera priorità è la realizzazione della mitigazione degli inquinamenti acustici ed atmosferici atti a recuperare una convivenza Porto –Città che è ancora in alto mare e che se non realizzata,non possono essere costruite altre banchine portuali così come previsto dalle prescrizioni del P.R.P. spezzino.
Dal 2001 al 2006 e dal 2006 ad oggi non c’è volta che abbiano ricordato come i cittadini dei quartieri del levante e di quelli adiacenti al porto commerciale necessitino di questi vincoli ed ancora oggi ci troviamo di fronte ad un progetto di fascia di rispetto di soli 740 metri da via San Cipriano a via Don Pertile(Canaletto), un progetto discutibile per funzionalità, mentre il progetto da Canaletto a Pagliari non esiste ancora .
Ancora una volta in questi due anni di mandato l’A.P. ha snobbato e vessato la partecipazione dei cittadini su un problema fondamentale ovvero la condivisione per la convivenza Porto-Città ed è responsabile dei ritardi sulla stessa realizzazione delle opere.
Ma l’elemento fondamentale sono i dragaggi nel nostro porto che portano il canale di percorso delle navi porta containers a 15 mt. di profondità e peraltro tale profondità non è adeguata alle navi di ultima generazione che a pieno carico superano tale profondità e va considerato che per questioni ambientali e tecniche non si possono fare dragaggi oltre i 15 metri senza causare danni irreversibili .
Ma l’Autorità Portuale pare essere sorda sull’argomento ed inchiodata alla proposta di cui si è parlato e non intende dare risposte ad un futuro portuale senza contare che nei tanto decantati investimenti per nuove banchine portuali a levante attualmente la profondità a banchina è di soli 9 metri per cui occorrerebbe dragare sino a 15 metri con gravi conseguenze per il golfo.
Forse sarà meglio aggiornare le proposte della A.S.P.L.O in base alle nuove realtà per non fare ulteriori danni nel golfo dei poeti e nella città
PER IL COORDINAMENTO DEI QUARTIERI DEL LEVANTE
RITA CASAGRANDE
PER LA V.A.S. (ONLUS)
FRANCO ARBASETTI