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Fiera degli uccelli a Sarzana, lo sdegno degli animalisti In evidenza

La richiesta al Comune di non autorizzare più manifestazioni di questo tipo.

 

Le associazioni Animalisti Italiani, Beta Benessere e Tutela Animali, L’Impronta, Lipu, SOS Randagi esprimono la propria netta contrarietà alla Fiera degli uccelli che si terrà a Sarzana domenica 2 settembre. Le associazioni animaliste pongono l'attenzione sullo stress subito dagli animali e sui "richiami vivi", che saranno al centro della manifestazione, ovvero uccelli usati dai cacciatori come mezzo per attirare e quindi uccidere altri uccelli.
La richiesta è rivolta ai cittadini affinchè non partecipino a questa edizione e all'amministrazione perchè non autorizzi più manifestazioni di questo tipo.

 

Questo il testo del comunicato delle associazioni animaliste

Premesso che:
- Sempre più italiani (almeno il 70% secondo gli ultimi rapporti Eurispes) condannano la caccia, e che non si può definire “sport” un’attività che si basa sull’uccisione di esseri viventi e miete ogni anno centinaia di vittime anche tra gli umani, oltre a limitare la libertà di passeggiare nella natura, di girare in bicicletta, di fare escursioni.

- L’iniziativa si pone in realtà come una manifestazione diseducativa e causa di grande sofferenza per gli animali. Diseducativa in quanto considera gli animali mera merce di scambio, veicolando un messaggio al pubblico, specie bambini e ragazzi, secondo il quale gli animali sono oggetti ad uso e consumo dell’essere umano e privi di qualsivoglia diritto. Fonte di sofferenza perché gli animali saranno sottoposti ad un inutile stress causato dal trasporto, lo scarico, l’allestimento l’esposizione al caldo o al freddo ed al continuo via vai di passanti. E, ancor peggio, si perpetuerà la loro prigionia nelle gabbie di altre persone.

- Fulcro dell’iniziativa saranno i “richiami vivi”, uccelli nati nella prigione di una gabbia delle dimensioni di un foglio A4 e che mai potranno conoscere il dono più prezioso che la natura abbia fatto loro: il volo.
Questa pratica in uso ai cacciatori è poi particolarmente crudele: rinchiusi tutto l'anno in cantine fredde e al buio, sottoalimentati, all'apertura della stagione venatoria vengono riportati alla luce. Convinti del sopraggiungere della primavera, i loro ritmi biologici così sfalsati li inducono a cantare a tutto vantaggio dei cacciatori da appostamento che li utilizzano, quindi, come richiami per altri malcapitati uccelli, uccisi dalle doppiette.
Renato Ceccherelli, veterinario del Cruma (centro recupero uccelli marini acquatici) ha dichiarato che gli uccelli utilizzati come richiamo hanno un tasso di mortalità altissimo e molti di quelli che sopravvivono sviluppano ipersensibilità alle malattie a causa di una immunosoppressione da stress. Patiscono traumi, presentano problemi legati a carenza di vitamine e sali minerali indispensabili alla sopravvivenza e subiscono trattamenti farmacologici deleteri a base di testosterone, somministrati da chi li detiene per obbligarli a cantare anche al di fuori del periodo riproduttivo.

- La liceità dell'impiego di uccelli utilizzati come richiamo costituisce di fatto una difformità dalla legge 20 luglio 2004, n. 189, legge che ha profondamente modificato l'assetto normativo in tema di tutela dei diritti animali ed è in netto contrasto con l’articolo 13 del Trattato di Lisbona, che definisce gli animali come ESSERI SENZIENTI.

Le associazioni Animalisti Italiani, Beta Benessere e Tutela Animali, L’Impronta, Lipu, SOS Randagi, esprimono il proprio sdegno e la propria contrarietà per l’autorizzazione concessa dal Sindaco Cristina Ponzanelli e la promozione della manifestazione in oggetto, in programma a Sarzana il 2 settembre p.v.
Le sopracitate associazioni chiedono altresì che in futuro non vengano più autorizzate e sostenute in alcun modo manifestazioni che comportino il maltrattamento, lo sfruttamento, l'imprigionamento ed ogni genere di violenza sugli animali ed invitano i cittadini a boicottare l’evento nonché ad esprimere il proprio dissenso inviando una mail al seguente indirizzo di posta elettronica:
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