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L’assessore Paolo Asti in commissione per parlare del DMO In evidenza

di Francesco Truscia - L’assessore Paolo Asti convocato nella commissione congiunta turismo-lavoro per parlare del DMO (Destination Management Organization).

Un territorio che diventa marchio e punta sul turismo ha bisogno di creare une rete tra i diversi territori e amministrazioni, insomma c’è bisogno di sinergia. L’assessore Paolo Asti è stato convocato ieri nella commissione congiunta II° e III° per spiegare a che punto siamo con la tanto agognata chiave di volta per il turismo, ovvero il DMO.

“A febbraio abbiamo presentato alla fiera del turismo di Milano il progetto del DMO. Abbiamo poi iniziato a fare un lavoro tecnico all’interno del comune. Tutte le associazioni di categoria che sono convenute al dialogo con noi ci hanno scritto una lettera, a noi e a tutti i comuni che avevano aderito dicendo di non indugiare sul DMO. Se dovessi tirare una prima linea tra idea, progetto e consenso da parte degli operatori direi che è una linea positiva. Per realizzare un progetto simile ci vuole un sostegno economico, voi sapete che passa attraverso la tassa di soggiorno. Il comune della Spezia, come altri comuni della provincia che hanno firmato il patto del turismo, hanno aderito ad un programma che prevede che il 60% della tassa di soggiorno che verrà impiegato sia frutto di negoziazione in accordo con le associazioni di categoria” l’assessore prosegue sottolineando l’importanza della sinergia che si dovrà creare tra le amministrazioni grazie al DMO.

La commissaria Donatella Del Turco punta il dito su un necessario cambio di mentalità: “Noi siamo la terra per cui il turista arriva e noi lo dobbiamo spennare, dobbiamo cambiare questo approccio altrimenti tendiamo a far scappare i visitatori”.

È poi il turno del commissario Luca Erba, ex assessore al turismo nella giunta targata Federici, che prende letteralmente la rincorsa e “scalda” gli animi: “Provo a capire qualcosa rispetto alla presentazione fumosa dell’assessore Asti. A quanto sento non ci sono ancora elementi per capire se si parte, dove si va e con chi. La giunta Peracchini si è insediata da un anno ma non ci si è mossi di un centimetro. Non ho capito la fisionomia giuridica e il profilo che il DMO ha. L’affermazione secondo la quale “gli uffici ci stanno lavorando” sottintende l’incapacità di trovare la via. Non è chiaro con quali comuni si stia parlando oggi, a me risultano grandi perplessità anche con comuni vicini all’amministrazione. Manca un ragionamento legato ai rapporti col Parco Nazionale delle 5 Terre, quello è un terreno difficile e non pretendo risultati immediati ma ritengo che l’amministrazione un’idea su come stabilire dei rapporti ce la debba avere”. L’intervento prosegue ma gli animi come già detto si scaldano ed inizia una diatriba tra l’attuale assessore al turismo (Asti) e l’ex assessore al turismo (Erba) e il primo risponde piccato sulla “fumosità” della sua relazione “Di fumoso c’è solo quello che fa riferimento al suo cognome”.

Dopo questo scambio di vedute tra assessori al turismo di giunte differenti, si prosegue col dibattito. “Oggi si è fatto un passo importante perché fino a quando il Comune di Spezia non partiva mettendoci delle risorse - prosegue l’assessore Asti - nessun altro poteva partire. Stavamo aspettando proprio le variazioni di bilancio che finalmente abbiamo fatto. Per quel che riguarda lo statuto ci stiamo lavorando. Il DMO fa tutto quello che è necessario per creare (non vendere) pacchetti e creare reti e far si che i servizi vengano efficientati in base alle capacità dei comuni di fare scelte".

A chiedere chiarezza è il commissario Paolo Manfredini: “Ho capito che ci sono delle risorse destinate ed infatti c’è stata una delibera di giunta. Avete individuato dei tempi? Possiamo avere l’elenco di chi ha detto con chiarezza che aderirebbe al DMO?”, mentre la commissaria Patrizia Saccone chiede altre delucidazioni: “Questa è una commissione tecnica e abbiamo bisogno di valutare degli atti. Oggi non riesco ad uscire da questa commissione spiegando la fattibilità del DMO. Possiamo avere lo statuto, il regolamento e lo strumento?”.

Lo strumento è il DMO stesso che è in grado di fare destagionalizzazione, mettere insieme dei servizi e fare rete tra gli operatori. Possiamo farlo “guidare” da una Srl, oppure tramite una fondazione di scopo, saranno i tecnici a dirlo. Avrete lo statuto nel momento in cui assessore, sindaco e dirigenti lo avranno perfezionato e finito. Per quel che riguarda i costi, abbiamo fatto una ricerca per circa 11mila euro, c’è poi una spesa che è il capitale sociale dell’azienda e posto che valga 100, il Comune di Spezia concorre con 40mila euro (affinché Spezia sia il maggior azionista), oltre al capitale ci sono i costi gestionali (mananger che ci lavora, la sede, etc) per cui di questi 40mila euro contiamo 30mila euro”.

La Spezia quindi concorre con una parte che la rende il maggior azionista che, considerato un valore di 100, corrisponde a 40 di cui 30 quest’anno sono da destinarsi ai costi gestionali. Se, ad esempio, concorrono altri comuni quei 40 potrebbero scendere a 38. Insomma dipenderà anche da chi entrerà nella questione DMO. Una volta effettuata la scelta sul guidatore si potrà iniziare a pensare alle delibere di costituzione.

“Formalmente ho la disponibilità di tutti i comuni a cui le associazioni hanno scritto, probabilmente anche di più” ha concluso l’assessore Asti.

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