È stato denunciato per tentato omicidio e raggiunto dall'ordinanza di custodia cautela in carcere, l'albanese 45enne che, la sera del 25 aprile scorso aveva colpito con un coccio di bottglia il cognato, in un bar del centro, per una lite passata alle vie di fatto (come avevamo raccontato qui).
Le indagini hanno accertano anche la condotta compromettente tenuta nei confronti della ex moglie, sorella della vittima; da quel che risulta la lite sarebbe iniziata proprio per questi motivi.
La donna, secondo quanto raccontato anche da numerose colleghe e amiche, sentite dalla Polizia di Stato, ha subito una serie di minacce ed atti persecutori. Chiamate ad ogni ora del giorno e della notte per conoscere i suoi spostamenti, insulti, pedinamenti: sono solo alcune delle cose che la donna ha sopportato dall'uomo, fino alla denuncia del novembre scorso, quando la vittima ha deciso di rivolgersi alle autorità. Il 25 aprile poi l'intervento del fratello della donna (la quale da tempo ha iniziato a soffrire di stati d'ansia e problemi legati al comportamento del marito) che aveva raggiunto l'albanese all'interno di un locale e lo aveva colpito con un pugno per poi essere colpito a sua volta ad un fianco con il collo della bottiglia rotta.
La lite era proseguita in ospedale con minacce urlate anche alla presenza del personale medico e della Polizia di Stato.
La gravità delle ferite riportate dall'uomo colpito con la bottiglia rotta non hanno lasciato dubbi: il polmone perforato avrebbe potuto portare l'uomo alla morte. inoltre va considerato che l'albanese, considerato anche la storia di minacce e persecuzione nei confronti della ex moglie, potrebbe reiterare il crimine. Dunque la decisione del Tribunale e l'arresto, avvenuto ieri.