Mentre i circa 16 dipendenti della tenuta attendono ormai disillusi ciò che sembra un destino già deciso da tempo, le trattative per una possibile vendita sono ancora in corso, stimolate anche di recente dall’ex Senatore Lorenzo Forcieri. Ma le speranze sono veramente ridotte all’osso se, come pare, Marinella Spa non ha intenzione di accettare le offerte delle due società interessate; “White Holding” e “Renovo Spa”, definite al momento irricevibili. In ballo non solo i lavoratori della Fattoria ma la fine di un simbolo, il Latte Marinella, che qualificava la zona e la vocazione agricola stessa della piana.
Il tentativo ultimo su cui si è impegnato il Sindaco Alessio Cavarra, quello di ricollocare altrove i lavoratori della tenuta, è ancora in corso e gli imprenditori consultati stanno valutandone le possibilità. Mentre la mandria attende il proprio destino dopo l’acquisto per 360.000 euro effettuato dagli imprenditori bresciani Galloni, Clamer e Babboni, disposti a tenere la stessa nella Fattoria sino a fine mese, e poi trasferirla altrove.
Nel frattempo che si compia il destino della tenuta, ora sempre di più avviato ad uno spacchettamento dei possedimenti, si procede con solerzia alla raccolta delle tonnellate di rifiuti depositate sul litorale dalle mareggiate di dicembre. I lavori stanno andando veloci e le spiagge, percorse da un via vai continuo di ruspe e camion, stanno riprendendo faticosamente la loro bellezza originaria, seppure inficiata dalla mancanza delle strutture balneari (fatte smontare a febbraio) e dal conseguente insieme d’abbandono. Il contributo straordinario elargito dalla Regione (400.000 euro suddivisi tra Sarzana ed Ameglia) dopo l’appurato stato di emergenza è infatti sottoposto ad un vincolo preciso, legato cioè al termine ultimo del 31 marzo per portare al termine i lavori e lasciare le spiagge completamente fruibili per il ponte pasquale, rimozione detriti compresa.
Pochi giorni ancora a disposizione quindi per adempiere all’impegno ed una montagna vistosa di rifiuti accatastata, al momento, in un’area di stoccaggio diversa da quella inizialmente scelta. Un’area che potrebbe andare ad inficiare il tutto, posta proprio sulle spiagge al limite strada, tra i bagni “Acciuga Beach” e “Tramontana”. Lo stoccaggio previsto doveva essere in un’altra area, ma esondabile, protetta da un argine provvisorio e quindi in zona fluviale. Esteticamente non arrecava danno alle spiagge ma è stata subito bloccata per la pericolosità dell’area.
Alle difficoltà tecniche del caso si aggiungono quelle economiche; se Ameglia pare non avere difficoltà con la propria parte di contributo (200.000 euro), Sarzana chiede almeno il doppio, 436.588 euro per la precisione, motivati dal superiore accumulo nel proprio litorale di detriti e legname, oltre ai chilometri in più di spiaggia rispetto al litorale amegliese. Il Sindaco Cavarra richiede un incontro urgente con la Regione e, nel frattempo, impazza il botta e risposta tra il Consigliere regionale Pd, Juri Michelucci, autore di un’interpellanza per un maggiore stanziamento, e l’Assessore Regionale Giacomo Giampedrone che definisce “Sterili polemiche” le richieste di Sindaco e Consigliere, specificando che le risorse stanziate sono sufficienti e, come risulta chiaro nella delibera, specifiche per la rimozione ed il recupero del materiale ma non per lo smaltimento.
Il finanziamento arriverà inoltre solo a rendicontazione del lavoro eseguito e, in teoria, anche le cataste di legna e rifiuti devono sparire dalle spiagge. Ancora 4 i giorni a disposizione e una domenica di Pasqua attesa nelle previsioni meteo come “temporalesca”, non certo di buon auspicio.