Non una protesta in realtà, ma un problema di giacenza dovuto alla chiusura dei caseifici ed alle difficoltà dei "Padroncini" che distribuiscono il latte, ma un ulteriore colpo al morale dei dipendenti ancora privi di un futuro sicuro.
Luca Comiti (Fai Cgil) e Walter Bertolini (Fai Cisl) presenziano di prima mattina alla triste operazione di smaltimento del latte usato come concime, e parlano ancora con i 15 dipendenti della fattoria. Ancora cercano di dare rassicurazioni e di capire come si evolverá questa crisi che seguono da anni.
Con l'anno nuovo termina il periodo di liquidazione concesso alla fattoria, mentre si rincorrono le voci ormai incontrollate sulla difficile trattativa con la spa mantovana, Renovo, unica azienda interessata alla tenuta intera e di altri produttori di latte che ambirebbero, però, al solo marchio. Il tavolo di concertazione con i liquidatore della Marinella Spa, i Sindaci di Sarzana e Ameglia e Renovo, prima saltato, è ora stato confermato per il 4 gennaio e i due sindacalisti si dicono fiduciosi sulla riuscita dell'accordo. L'offerta dei 20 milioni di euro di Renovo, comprensiva di presa in carico di tre anni di affitto dell'azienda latte per assicurarne il proseguo, verrà valutata ancora, certo in base al debito di 27 milioni con Mps della Marinella Spa.
"Al tavolo siederanno tutti i principali attori di questa vicenda e chiederemo certezze - spiega Comiti - é impensabile mandare al macero un'azienda storica come questa, non assicurare un proseguo alla naturale vocazione agricola del territorio e un futuro alle famiglie qui impegnate. Ci riserviamo iniziative importanti se non sarà un incontro positivo".
"L'alternativa temuta è uno spacchettamento dell'azienda, voluto o meno - dichiara Bertolini - una vendita a porzioni dei 400 ettari della vasta area della tenuta, una frammentazione abbandonata a pericolose speculazioni che andrebbe a frantumare sia il territorio, sia le sue naturali peculiarietà".