Nella notte tra il 13 ed il 14 novembre il Centro di Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) di COMSUBIN è stato attivato dai medici del Pronto Soccorso dell’ospedale Sant'Andrea della Spezia per trattare in emergenza una mamma di 44 anni con i suoi due figli di 5 e 7 anni, vittime di un’intossicazione da monossido di carbonio dovuta al malfunzionamento della calderina della loro abitazione.
Alle 22.30 del 13 novembre il Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia ha allertato il sistema di reperibilità di COMSUBIN per l’effettuazione di un trattamento di ossigeno terapia in emergenza-urgenza, costituito da Ufficiali Medici, Sottufficiali Infermieri specializzati in medicina subacquea ed iperbarica, nonché dai Palombari del Gruppo Operativo Subacquei. Giunto al Centro OTI del Varignano. I pazienti sono stati visitati dal Capo Servizio Sanitario del Raggruppamento, per poi essere sottoposti al trattamento di ossigeno terapia iperbarica che, iniziato alle 23.59, si è concluso con esito positivo alle 02.07 del 14 ottobre 2017.
Grazie alla convenzione tra la l’Azienda Sanitaria Locale della Spezia e la Marina Militare, Comsubin rende disponibile l’unico l’impianto iperbarico della provincia, per effettuare i trattamenti di Ossigeno Terapia Iperbarica che, condotti secondo precise indicazioni e rigorosi protocolli d’impiego, sono capaci di garantire la risoluzione positiva di numerose patologie cliniche, tra le quali le malattie da decompressione conseguenti ad attività subacquee, l’avvelenamento da monossido di carbonio, le gangrene gassose e le lesioni da schiacciamento o fratture a rischio.
Dal settembre 2016, data della ratifica della convenzione, il Raggruppamento Subacquei ed Incursori e ha effettuato 920 trattamenti di Ossigeno Terapia in elezione e 8 in emergenza a favore di pazienti civili della provincia spezzina.