È una storia che dice molto dello stato dell’arte della sanità spezzina, quella che arriva da Santo Stefano e riguarda un bambino di 13 anni che soffre di una grave forma di autismo.
L’ha raccontata questa mattina Lara Ghiglione della Cgil, nel corso di una relazione sui tanti problemi che oggi affliggono l’Asl 5 (cliccate qui). Compresi quelli, appunto, che riguardano la neuropsichiatria infantile.
Il bambino fino a poco tempo fa riceveva un’assistenza domiciliare di 2 ore a settimana, poi il servizio è stato inaspettatamente sospeso e ancora oggi né i sindacati né la famiglia sanno quando (e se) riprenderà. Tutto deriva dalla mancanza di personale (le ferie estive non aiutano) e potrebbe riguardare anche altri bambini che si trovano nella stessa situazione.
“Chiediamo alle famiglie che si trovano nella stessa situazione di farcelo sapere – dice Ghiglione – Pretendiamo delle risposte dall’Asl”.
La famiglia del bambino ha contattato il sindacato perché in questo momento si trova in una situazione particolarmente difficile e sta persino valutando la possibilità di trasferirsi in un’altra regione, in modo da ricevere un’assistenza adeguata per la malattia del figlio, che ora ricade tutta sulle spalle dei genitori.
“Non sappiamo a quanti altri bambini verrà sospeso il servizio. Ma se non arriverà una risposta, valuteremo anche la possibilità di adire le vie legali”, conclude Ghiglione