Caos nell’Asl: posti letto tagliati e servizi a singhiozzo ^{In evidenza}

Un’ulteriore diminuzione dei posti letto disponibili, una cronica mancanza di personale (con il conseguente ridimensionamento di numerosi servizi) e un piano di riorganizzazione aziendale non ancora pervenuto, sebbene per legge debba essere presentato entro il 30 giugno.
È questo lo sconfortante scenario dello stato dell’arte della sanità spezzina, tracciato questa mattina dai sindacati. Con un unico refrain: “È cambiato il direttore d’orchestra (Andrea Conti, il direttore generale, ndr), ma la musica è sempre la stessa: una disorganizzazione totale e molte promesse che non vengono mantenute”.

PIÙ POSTI LETTO. ANZI NO
A discapito degli annunci fatti recentemente dall’Asl, infatti, i posti letto diminueranno: a Sarzana complessivamente 12 posti letto sono stati tagliati in urochirurgia, 5 posti letto in medicina e 5 che erano destinati a geriatria. In più ne verranno tagliati anche alla Spezia, ma i dati non sono ancora certi.
Numeri che non sono stati forniti dall’Asl, ma arrivano da una verifica interna effettuata dai sindacati: “Ci avevano detto che sarebbero stati aggiunti 24 posti letto – osserva Luciana Tartarelli, in rappresentanza di Fials e Confsal – invece ad oggi abbiamo 22 posti in meno: verranno aggiunti 14 posti letto in medicina specialistica e 10 per le cure intermedie, che però non riguardano il pronto soccorso: quindi il bilancio finale è di 8 posti letto in meno”.

In più, dei 31 infermieri che dovevano rientrare da Sestri Levante, secondo le deroghe concesse a gennaio 2016, ne sono arrivati soltanto una decina.
Tutto questo in un orizzonte di tempo, quello dell’estate, in cui è molto probabile che l’intasamento del pronto soccorso aumenti, dato l’afflusso considerevole di turisti sul territorio.

A RISCHIO SERT, NEUROPSICHIATRIA, LUDOPATIA E TERAPIA DEL DOLORE
Ma la mancanza di personale si ripercuote anche nell’ambito dell’assistenza sociale: il Sert e la neuropsichiatria infantile, ad esempio, non hanno più assistenti sociali disponibili che possano coprire il servizio (si sono dimezzati, da 12 a 6, soprattutto a causa dei pensionamenti). Come se non bastasse, anche per il servizio dedicato alla ludopatia non esiste al momento il personale necessario.
“Fino a questo momento – continua Tartarelli – non abbiamo ricevuto risposte dall’azienda, nonostante ci siano stati molti proclami e promesse. Abbiamo aperto sette tavoli di discussione senza concluderne nemmeno uno”.

Ma i problemi non finiscono qui: anche per il servizio di terapia del dolore a Sarzana, essenziale per la cura dei malati oncologici e cronici, il futuro è incerto. “All’inizio era stata denunciata la soppressione del servizio – racconta Lara Ghiglione della Cgil – in seguito al pensionamento del professor Salesi, ma poi l’azienda ha smentito. Eppure ancora oggi non siamo a conoscenza di come si intenda garantire la prosecuzione dell’assistenza, non è stata offerta alcuna certezza dall’azienda. Si tratta di un servizio fondamentale, di cui pretendiamo di conoscere il percorso futuro”.

“MANCA LA PROGETTUALITÀ”
A chiudere il capitolo dei tanti problemi che ancora oggi affliggono la sanità nello spezzino, ultimi non per importanza, la questione dell’organizzazione delle ferie estive, per cui non esiste ancora un piano dettagliato (le ferie nel periodo estivo sono un problema che ritorna puntualmente ogni anno, con molti servizi che vengono ridimensionati per la scarsità di personale), il part-time, ancora diffuso solamente nell’1% dei casi e la nomina del direttore del distretto sociosanitario, prevista da Alisa (la nuova azienda sanitaria ligure), ma che ad oggi non è ancora avvenuta.
“Il denominatore comune resta sempre lo stesso – riassume Lara Ghiglione - la mancanza cronica di progettualità”.