Santo Grammatico e Mattia Lolli (da noi intervistato) rispettivamente Presidente di Legambiente Liguria e Portavoce di Goletta Verde, hanno illustrato in mattinata alla stampa i risultati dei campionamenti effettuati nella ormai consueta navigazione di goletta Verde nei mari italiani. Quest’anno si parte dalla Liguria e i dati, seppur migliorati rispetto all’anno passato fanno comunque riflettere.
Su 23 siti monitorati infatti ben 10 risultano avere cariche batteriche elevate. L’anno scorso risultavano inquinati 16 siti sui 24 monitorati. I risultati, che appaiono migliorati, sono in realtà dovuti alla siccità che ha caratterizzato questa primavera e la conseguenza è che i fiumi, i corsi d’acqua in generale, apportano minori quantità di acqua ed inquinanti al mare, rendendo i dati migliori solo in apparenza.
La situazione della riviera ligure presenta Imperia con 5 punti monitorati di cui 2 inquinati, Savona 5 Punti monitorati dei quali 2 inquinati, Genova ha 4 punti monitorati dei quali 3 inquinati e per finire La Spezia, che su 9 punti monitorati presenta criticità con livelli di forte inquinamento su 2 punti (Manarola e San Terenzo) mentre inquinata la zona interessata dalla foce del Parmignola.
Buone notizie invece per la Venere Azzurra, (si fa per dire), dato che il canale in secca ha contribuito al buon andamento delle analisi effettuate.
Per ciò che riguarda la recente fuoriuscita dal depuratore degli Stagnoni alla Spezia si parla di situazione dovuta a perdite occasionali ma che necessitano di monitoraggio e attenzione per quanto riguarda la manutenzione dell’impianto.
Sulla situazione spezzina i rappresentanti di Legambiente hanno posto il focus sulla necessità di concludere quanto prima la messa in sicurezza della rete fognaria che insiste a valle sulla parte a mare della città, causa da sempre di “profumi” caratteristici che come biglietto da visita per i turisti non sono davvero il massimo. La situazione in questo caso è migliorata ma deve essere ancora conclusa l’opera di allaccio di tutte le fognature.
Nei 10 punti risultati inquinati in regione ben 7 hanno registrato la presenza in loco di bagnanti. Sempre a tal proposito si fa notare come la cartellonistica europea prevista sia presente solamente in 6 comuni sui 23 monitorati. Questa informazione, fondamentale per i cittadini è obbligatoria per i comuni da 3 anni ma i dati ci dicono che le amministrazioni fanno fatica a recepirla.
Cosi come in fondo l’Italia fa fatica a recepire la normativa europea in vigore da ben 12 anni e la conseguenza, oltre all’inquinamento, è che ci troviamo a pagare sanzioni molto salate per inadempienza.
Come riferito dal Presidente Santo Grammatico: “Gli scarichi non depurati sono i peggiori nemici del turismo”. Un’affermazione che dovrebbe far riflettere tutti, cittadini e amministratori (vecchi e nuovi) in primis.
In allegato il comunicato con tutti i dati. Per saperne di più vai sul sito Legambiente.it