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Spezzini Fuori Porto n.13: Alessandro Baracchini, volto di Rai News 24 In evidenza

di Laura Orsenigo - Spezzino di nascita, romano d'adozione, è uno dei pochi giornalisti ad avere avuto il coraggio di fare "coming out".

Fino a che età ha vissuto a Spezia?
Fino all'Università che ho frequentato a Pisa, poi sono andato qualche anno in Inghilterra e dal 1996 vivo stabilmente a Roma.

Cosa le manca di Spezia?
Mi manca la dimensione della città sul mare, mi manca il Golfo, mi manca l'atmosfera dei paesini attorno...

Come la trova oggi rispetto ai ricordi della sua gioventù?
Migliorata, soprattutto dal punto di vista delle occasioni di svago e divertimento per i giovani. Ricordo che quando ero ragazzo tutto chiudeva alle 8 di sera, non c'era alcun posto dove andare. In più c'erano in giro moltissimi marinai di leva ed era facile incappare in qualche rissa. Oggi invece ci sono molti locali aperti fino a tardi, più ristoranti: insomma non sei più costretto a prendere l'auto e spostarti in Versilia.

Quali sono i suoi "luoghi del cuore"?
Il Parco della Rimembranza a Gaggiola, già evocativo dal nome... Per me è stato un luogo mitico, dove mi portava mio padre a giocare quando aveva un po' di tempo da passare con me. E poi il Lido di Lerici, dove trascorrevo tutte le mie estati. Ricordo che il passaggio dall'infanzia all'adolescenza è stato segnato dal passaggio dalla cabina... agli scogli. Con gli amici, da ragazzo, si bandiva ogni comodità e si dimostrava il proprio essere orgogliosamente ligure abbarbicandosi sugli scogli. Una scelta che ho rivisto negli ultimi anni.

Si sente spezzino o romano?
Sono fatto da tutti i pezzi che mi hanno formato. Spezia, l'Inghilterra, Roma... Non mi definirei di nessun luogo. Di spezzino credo di aver conservato un certo sarcasmo e distacco dalle cose.

Oggi lavora a RaiNews 24, di cosa si occupa?
Lavoro a RaiNews dal '99, praticamente da quando è nata. Per molti anni sono stato conduttore delle varie edizioni del telegiornale. Ora sono caporedattore esteri.

Le manca il video?
Sì, mi manca, ma sé stato comunque un avanzamento di carriera e sono molto contento del lavoro che faccio.

Nel 2012 ha fatto molto parlare sui media nazionali il suo "coming out" durante un collegamento con la trasmissione radio "Un giorno da pecora". Si aspettava tutto questo clamore?
Assolutamente no! Non è stata una dichiarazione e non era assolutamente preparata. Ho semplicemente risposto in modo molto naturale a una domanda sui matrimoni gay dicendo che ero favorevole perché altrimenti non mi sarei mai potuto sposare.

Sa che lei oltre ad essere presente su Wikipedia è anche su Wikipink, l'enciclopedia Gay?
No, non lo sapevo, mi fa piacere.

E sa che il suo "coming out" ha fatto oltre 70mila visualizzazioni su YouTube?
Ma dai...

Lo rifarebbe?
Sì, lo rifarei, nonostante tutto. Soprattutto per tutti i messaggi di persone contente di vedere un serio e autorevole giornalista Rai che parla apertamente di queste cose. Mi hanno scritto mamme e papà di figli gay dicendomi che finalmente ero un esempio positivo per i loro figli, lontano dalle macchiette o dagli stereotipi. Mi auguro che altri lo facciano, tanti giornalisti o persone famose che so essere gay, ma anche persone comuni, in tutti i campi.

Perché c'è ancora tanta paura a "dichiararsi"?
Certamente per la paura di dover pagare poi un prezzo. La discriminazione, che può essere molto subdola, è qualcosa che frena l'espressione di sé.

Lei ha dovuto pagare un prezzo per la sua dichiarazione?
Forse sì, ma non posso rispondere con certezza, non ho alcuna prova.

Crede che comunque ne valga la pena?
Sì, lo credo fermamente. Credo che si debba essere pronti a pagarne le conseguenze, che sia un dovere morale e civile contribuire a far capire che i gay sono ovunque tra noi, siamo noi.

Ma lei, dopo tutto questo, si è sposato?
No in verità. Ho un compagno ma per ora non abbiamo fatto questa scelta. In ogni caso sono ovviamente molto contento della legge sulle unioni civili. Credo che le leggi si ottengano quando una società cambia, ma contribuiscono anche a cambiare la società.

 

Cliccate sui link qui sotto per leggere le altre interviste di Spezzini Fuori Porto:

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