28 tappe, più di mille chilometri percorsi (compreso l'allenamento, non è tipo da barare), il sorriso (nonostante tutto) sempre stampato sulla faccia e una petizione che ad oggi ha raggiunto 844 firme. Graziano Marcelli, nella sua marcia simbolica contro il dramma della disoccupazione, era passato anche dalla Spezia, l'1 febbraio (leggi qui).
Instancabile, nel giro di un mese è prima arrivato nella natia Fiumicino, poi stamattina alle 10 è stato ricevuto ufficialmente al Quirinale. Assente però il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, impegnato in questi giorni nella visita di Stato in Cina.
"Noi sottoscritti cittadine e cittadini italiani – recita la petizione che Marcelli ha consegnato stamattina - premesso che senza lavoro si limita di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impedendo il pieno sviluppo della persona umana, chiediamo:
- l'attuazione di tre proposte lavorative allo Stato, in base alle capacità fisiche del disoccupato;
- un sussidio mensile di Stato, che proporzionalmente diminuisca del 33%, in base alle risposte negative del disoccupato alle proposte lavorative offerte; sussidio che decada definitivamente alla terza risposta negativa del disoccupato alle proposte offerte dallo Stato".
"Come da copione – ha scritto oggi Marcelli sulla pagina Facebook della sua iniziativa (clicca qui) - alle 10 in punto sono arrivato al Quirinale. Ho avuto la possibilità di consegnare le firme e parlare con il vicario degli uffici interni della Presidenza della Repubblica dott. Marsili, accompagnato dal colonnello Pintore. Sono stato nel suo ufficio 23 minuti, 16 dei quali ho parlato io. Sapete già cosa gli ho detto, lo sentite da oltre 2 mesi, ho solo aggiunto che lo Stato potrebbe dare in comodato d'uso degli appezzamenti di terra ai disoccupati che vorrebbero lavorarla. Mi hanno offerto un caffè e mi hanno fatto accompagnare all'ingresso. Il vicario è consapevole delle problematiche dei disoccupati, speriamo che tutti insieme incomincino a fare qualcosa di grande per il popolo italiano".
Rimarrà una lotta simbolica, condita dalle immancabili belle parole delle istituzioni? "Potere per fare più di quello che ho ideato e portato a termine – conclude amaramente - non ne ho. Ah se ne avessi!"
Quello che resta, di sicuro, è la piccola lezione di vita (e di tenacia) che Marcelli ci ha dato, pur nelle difficoltà e nelle incertezze di dieci anni passati a spasso. Al netto di tutti gli indigeribili caffè di circostanza.