"Non era mai capitato un campione con la presenza di così tante sostanze tutte insieme - racconta Nicola Dell'Amico, dirigente chimico del laboratorio spezzino responsabile delle analisi - e anche l'entità dei superamenti è particolarmente significativa".
Le irregolarità sono state riscontrate in una partita di peperoni proveniente dall'Egitto, sottoposta al regolare campionamento da parte degli operatori dell'Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, ed inviata al laboratorio Arpal della Spezia, specializzato nella ricerca dei pesticidi.
Nelle 35 pagine del referto consegnato ad Usmaf emerge come la partita in questione abbia mostrato la presenza di ben tredici principi attivi, di cui tre oltre i limiti previsti dalla normativa, con valori addirittura di 50 volte superiori al consentito.
Nel dettaglio, le molecole fuorilegge sono: Clorpirifos, Propiconazolo e Clorfenapir, rispettivamente insetticida, fungicida e biocida, in questo caso utilizzati impropriamente durante la coltivazione.
Le analisi per la ricerca dei pesticidi testano gli alimenti di origine vegetale rispetto ad oltre duecento principi attivi accreditati, e sono una delle attività che Arpal svolge in collaborazione con Usmaf e con Asl. Nei casi positivi, come questo, impediscono che merce estera contaminata raggiunga i mercati comunitari.