"Apprendiamo con grande soddisfazione che le Regioni hanno deciso di non approvare l'abbattimento dei lupi. Dunque il Piano ora ritorna al Ministero dell'Ambiente. Un primo risultato importante ottenuto anche grazie allo sforzo di AIGAE". Lo ha affermato Stefano Spinetti, Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche Italiane AIGAE.
"Il lupo oltre ad essere una ricchezza per la biodiversità del Paese – ha proseguito Spinetti – è anche un ottimo attrattore di turismo verde. Ogni anno sono migliaia le persone accompagnate dalle nostre guide alla scoperta dei segreti del lupo, a seguire le sue impronte, a sentirne la presenza con gli ululati. Potrebbe esserlo molto di più se si facesse una seria promozione turistica all'estero del turismo in natura. Per anni abbiamo propagandato l'immagine stantia di un'Italia solo pizza, spaghetti, mare, canzoni, mandolino, non curandoci per niente di segmenti turistici come la natura. Il turismo in natura oggi è in costante crescita senza un minimo di aiuto da parte degli enti preposti. Portiamo migliaia di bambini a vedere i lupi a Civitella Alfedena, in Abruzzo e poi che facciamo, gli diciamo che magari la Regione li deve uccidere?".
In Italia non esistono ancora dati scientifici
"Sebbene la popolazione nazionale del lupo possa essere in rapida ripresa – ha continuato Spinetti - non esistono ancora dati scientificamente robusti sulla distribuzione ed abbondanza del carnivoro in Italia che attestino il raggiungimento di una sua condizione sicuramente favorevole nel lungo periodo. Nel Piano di Conservazione e Gestione Lupo del Ministero dell'Ambiente, che come ultima delle 22 azioni , prevedrebbe l'abbattimento, si parla di due popolazioni arbitrariamente distinte, Alpina ed Appenninica, solo ai fini gestionali e, grazie ad un monitoraggio svolto secondo un protocollo condiviso dagli esperti, solo recentemente è stato confermato che sulle Alpi il lupo è ancora lungi da essere fuori pericolo. Ciò è dovuto anche al pesante impatto del bracconaggio e di altre cause di morte come le collisioni con autoveicoli".
Puntare sulla coesistenza con il lupo
"Aigae promuove invece la coesistenza tra uomo e lupo – ha concluso Spinetti - con i metodi ampiamente sperimentati, efficaci e che escludono l'uccisione. Metodi accessibili anche grazie ai fondi messi a disposizione dalla CEE per l'agricoltura, come: la sorveglianza del pascolo, la presenza di buoni cani da guardiania di razza pastore abruzzese -maremmano, le recinzioni fisse e mobili elettrificate. Nella stragrande maggioranza la combinazione di questi strumenti possono ridurre notevolmente il rischio. E' di fondamentale importanza però che queste soluzioni siano messe in campo in modo tecnicamente corretto e ben gestite, per essere efficaci. Dunque ricorrendo anche al supporto di specialisti biologi, naturalisti o agronomo-forestali. Molto importanti sono anche il miglioramento della gestione dell'indennizzo del danno, la lotta al randagismo e vagantismo canino che provoca forti danni, anche all'interno delle aree protette, alla zootecnia, alla fauna selvatica e allo stesso lupo, minacciato sia dalla perdita di identità genetica per incrocio con il cane domestico, sia dalle malattie come il cimurro canino".
Rafforzare la comunicazione – lotta al bracconaggio
Altrettanto strategico e prioritario per Aigae è, oltre alla lotta al bracconaggio, il rafforzamento delle iniziative di comunicazione e di corretta informazione verso la popolazione, da attuarsi anche con iniziative di divulgazione gestite da Guide Ambientali Escursionistiche.