"Arcola ringrazia", è l'omaggio ai cittadini arcolani che si sono distinti per valore morale, intellettuale, culturale nel mondo. Quest'anno la scelta è andata verso le figure di due uomini che sono riusciti a creare una realtà unica come "Crastan caffè", dove l'arte ha incontrato l'industria, diventando museo aziendale e atelier artistico. Una occasione per conoscere una delle realtà artistiche e imprenditoriale più significative presenti sul territorio arcolano. La Crastan Caffè affonda le proprie radici nelle tradizioni della città della Spezia e del retroterra ligure, con un patrimonio di antiche miscele gelosamente conservate. Negli anni 40 il Bar Crastan di Via Chiodo, fu ritrovo esclusivo del Duca Amedeo d'Aosta e dell'elite degli ufficiali della Regia Marina, un salotto suntuoso che faceva moda nella società di allora. Oggi Crastan caffè, rilevata nel 1981 dalla famiglia Costa, che ha dato nuovo impulso alle strategie commerciali, è una modernissima azienda di torrefazione che sorge su un'area di 12mila metri quadrati, con uno stabilimento di circa 3mila metri quadrati. All'interno dell'azienda, è stato allestito un ampio museo, con un percorso storico culturale attinente il caffè. I macinini, le macchine, gli oggetti esposti, vogliono offrirci una vasta panoramica dell'itinerario percorso nei secoli, dalla produzione artigianale alla tecnica dell'industria. Il museo di Walter Tacchini, situato all'interno dell'azienda, è un palese esempio di come si possa coniugare perfettamente l'arte con il caffè. Walter Tacchini è stato uno dei fautori dell'Arte Sociale, ha capito e ha fatto capire che la contemplazione non è un fatto puramente estetico, ma che l'arte può essere anche quotidianità, modo di vivere, dinamismo, può servire per comprendere o solamente come pretesto per stare insieme, fuori dagli stereotipi che la società odierna propone.