Ieri, durante il primo incontro del ciclo di conferenze "Rotte di conoscenza", organizzato per celebrare i cento anni del Museo Tecnico Navale, il Direttore del Museo, Ammiraglio Leonardo Merlini, e il Comandante Interregionale Marittimo Nord, Ammiraglio Flavio Biaggi, hanno tracciato la storia del Museo e le nuove prospettive per il futuro.
Tra passato e presente: la storia del Museo Tecnico Navale nel racconto del Direttore Ammiraglio Leonardo Merlini
"Il Museo Tecnico Navale è stato creato con Regio Decreto nel 1925, ma in realtà ha origini più antiche, che lo fanno risalire a quando Amedeo VII di Savoia creò nel 1388 la prima base navale sabauda nel golfo di Villafranca di Provenza.
Da quel momento, iniziò una raccolta di cimeli e oggetti delle tradizioni marittime e navali. Nel 1775, il nizzardo Felix de Constantin, tracciò un primo ordinamento che può essere paragonato a quello di un vero e proprio museo. Nel periodo napoleonico sia la base navale che il museo caddero in abbandono, ma la raccolta di cimeli continuò presso la base di Cagliari. Nel 1815 Felix de Constantin, dopo che la Marina stabili la propria sede a Genova, divenne il Direttore dell'Arsenale e vi trasferì il museo di Villafranca e i cimeli raccolti a Cagliari
Nel 1860, la Reale Marina Sabaudia incorporò la Marina Granducale toscana e si fuse con altre Marine preunitarie, nacque così la Regia Marina. Questo portò ad una raccolta nel museo genovese di una serie di oggetti, "a ricordo di ciascuna Marina delle antiche province".
Una volta inaugurato l'Arsenale della Spezia nel 1869, il museo venne trasferito da Genova a questa sede. Dopo la Grande Guerra, un primo cambiamento di collocazione, sempre all'interno della Base Navale. Nel 1925, con Regio Decreto, il museo acquisì il rango di vero e proprio Museo Nazionale.
Nel periodo fra le due guerre mondiali, il Museo accrebbe la dotazione di cimeli, portando alla necessità di un ampliamento dei locali e di una sistemazione più razionale e ottimale degli oggetti esposti.
Con lo scoppio della seconda Guerra Mondiale, gli oggetti più piccoli vennero trasportati in altro luogo, mentre i pezzi più grandi furono lasciati forzatamente in loco per l'impossibilità di trasferirli altrove. Il conflitto pesò molto sulla Città, l'Arsenale e sul Museo stesso. Vennero recuperati i cimeli non andati distrutti e rimessi in ordine in attesa di una nuova destinazione. Si giunse così all'attuale sede, inaugurata il 12 maggio 1958.
Oggi il percorso si snoda per tappe, articolate in quattro aree tematiche principali: Origini; Maestranze; Uomini, Imprese ed Eroi; Tecnica ed Eccellenze".
Il futuro: l'Ammiraglio Flavio Biaggi spiega la nuova prospettiva per il Museo Tecnico Navale
"In questo periodo il Museo Tecnico Navale è interessato da grandi novità: per la prima volta nei suoi 100 anni di storia sarà dato in gestione ai privati, come accade sempre più spesso per i più importanti Musei Nazionali.
Per il nostro Museo è una svolta davvero epocale, ma è un cambiamento che è volto a modernizzare e a facilitare la conduzione della struttura, sia dal punto di vista delle Risorse Umane, che per offrire ai visitatori un percorso espositivo migliore, più fruibile e al passo con i tempi.
Questa riorganizzazione sarà avvita una volta che le procedure di aggiudicazione, ormai alla fase finale, si concluderanno, presumibilmente entro l'autunno prossimo. Questa nuova configurazione non inciderà sulla connotazione marittima del Museo, che invece sarà ulteriormente valorizzata, grazie anche alla creazione di un apposito Comitato Tecnico Scientifico, con compiti di controllo e indirizzo, che comprenderà personale della Marina Militare altamente qualificato.
Il compito del personale militare sarà quello di fare da collegamento con la neo costituita società di gestione ed essere garante della mission del Museo, ovvero tramandare le tradizioni, la cultura e la storia marittima e navale italiana".