Sapori autentici, gestione familiare, riscoperta dei borghi, piatti della tradizione, prodotti a Km 0: questo il mix vincente della conviviale dell'Accademia del Gusto a Tranci nel comune di Calice al Cornoviglio. La conviviale è stata organizzata dagli Accademici Enrica Lenzi e Franco Carozza. Ospite della serata la sindaca Federica Pecunia che si è intrattenuta con gli Accademici per parlare di storia e piatti della tradizione, in particolare delle castagne e del miele. Un territorio ricco di storia tutto da scoprire. Calice al Cornoviglio si differenzia dagli altri comuni della Val di Vara per gli influssi toscani e la lunga dominazione malaspiniana nella frazione di Madrignano.
Il territorio fu oggetto di lotte per le rivendicazioni dei Malaspina dello Spino Secco, il vescovo di Luni e gli antichi subfeudatari locali. Nel 1252 Calice e altri territori passarono a Nicolò Fieschi, il dominio dei nobili di Lavagna durò fino all'arrivo dei Doria. Calice al Cornoviglio ritornò poi ai Malaspina per poi essere venduta al granduca di Toscana di Leopoldo I. Nel 1923, con la nascita della provincia della Spezia, Calice venne annesso alla Liguria e nella Seconda guerra mondiale fu un centro nevralgico delle attività partigiane nella val di Vara. I partigiani comandati da Daniele Bucchioni detto "Dani", insieme ad alcuni partigiani del maggiore inglese Gordon Lett attaccarono il Castello di Calice, quella porzione di territorio venne liberata ben prima del 25 aprile.
Nel corso della serata gli Accademici hanno gustato un menu proposto dai patron Nila Leonardi e Matteo Bartoli con salumi e formaggi locali, focaccia, ravioli fatti in casa, risotto ai funghi, grigliata mista. In chiusura gli Accademici hanno consegnato il gagliardetto dell'Accademia a Matteo Bartoli.